I A MOBILITAZIONE RUSSA 251 rato che la mobilitazione generale non escludeva la continuazione delle trattative, anzi, in un certo senso, le facilitava, mentre d’altra parte poneva la Russia al sicuro da ogni sorpresa. « Ripetei allo zar il mio convincimento. La mobilitazione generale significava la guerra. Lo zar assai agitato, disse : « Bisogna fare il possibile per salvare la pace. Io non voglio assumere la responsabilità di un orrendo macello». E, dopo esser rimasto silenzioso alcuni minuti, dichiarò che avrebbe dato l’ordine di aggiornare la mobilitazione generale. Fu lo zar stesso che telefonò questo ordine al capo di stato maggiore, generale Januschevic. Alle obbiezioni del capo di stato maggiore, che la sospensione della mobilitazione conduceva la Russia ad una catastrofe e che lo stato maggiore non poteva assumersi le gravi responsabilità inerenti a questo rinvio, lo zar rispondeva confermando seccamente l’ordine di sospendere la mobilitazione generale ed autorizzante solo la mobihtazione parziale e dichiarava che egli assumeva tutte le responsabilità di questo provvedimento. « Presa questa deliberazione, lo zar parve sollevato da un gran peso. Nella successiva mattinata lo zar mi chiamò nuovamente. Era più calmo; mi disse che rimaneva fermamente deciso ad evitare, finché fosse possibile, la guerra e ad impedire la mobilitazione generale, che l’avrebbe precipitata. Era malcontento di Sazonof, del ministro della guerra, del capo dello stato maggiore che avevano tanto insistito presso di lui per strappargli la firma al decreto di mobilitazione. E, dichiarandosi fermamente deciso a proseguire nella intrapresa linea di condotta, affermava che non avrebbe tollerate altre pressioni, che del resto, data la sua ferma volontà, riteneva sarebbero state vane e lo avreb-