i'ariimc* nuNcitsco raniNiiNoo 15 queliti erano le scenate che egli aveva con l'imperatore. L’arciduca era il solo uomo dell’impero che osava fare opposizione all’imperatore: e l’imperatore, man mano che si inoltrava negli anni, per evitare le scenate lini va per diventare, su questioni che ai suoi occhi non rivestivano grande importanza, sempre più arrendevole. Entrambi sospettosi e in reciproca avversione, avevano finito per temersi a vicenda. Il barone Margutti, l’unico generale di corte che pur non occupando una posizione di primissima linea — era aiutante di campo del conte Paar, aiutante di campo dell'imperatore — abbia stampate delle « Memorie • su Francesco Giuseppe, memorie che a dir vero in più di un punto lasciano scettici e diffidenti gli storici viennesi specialmente nei riferimenti di seconda mano, parlando della tensione tra Francesco Giuseppe e l'arciduca ereditario scrive che il sospetto penetrato nello spirito dell'imperatore, donde non ne era più u-scito, e lo spettro delle sue notti insonni era questo: « Egli immaginava che questi due ambizioni, che bramavano il trono per il loro primogenito, non sarebbero indietreggiati «lavanti a nulla per far annullare il giuramento di rinuncia dell'arciduca. Date le eccellenti relazioni «li Francesco Ferdinando con la curia romana, un simile tentativo non aveva in sè nulla d'impossibile; tanto più che i distìnguo facevano già strada e certi canonici, come monsignor Maver, confessore di corte, contentavano la validità de] giuramento essendo »tato prestato al posto ed in sostituzione di persone inesistenti. 11 sovrano che non aveva nulla di più fanaticamente a cuore che mantenere puro il sangue della sua dinastia (il Margutti non lo dice, ma dopo tutti gli innumerevoli scandali di corte non si sa bene con qual metro e da qual