42 1,1'f.UWI MK.mNI Conrad aveva appena preso U direzione dell'ener-eito austro-ungarico che eomineiò a tempestare ili memoriali l'imperatore perchè facesse una guerra preventiva contro l'Italia. II momento era favorevole: la Russia, indebolita dall'infelice guerra col Giappone, non era in grado di muoversi; le potenze occidentali non avevano nessuna ragione di sostenere l'Italia; questa, mentre faceva in sordina deU'irredentismo, non era annata, non aveva artiglierie nè un forte degno di questo nome. Dunque una passeggiata militare, ma da farsi presto perchè — questo era il fatto nuovo — l'Italia era oramai in condizioni da poter presto rafforzarsi anche militarmente. Prendendo il tempo per completare il proprio armamento, l'Austria-l'ngheria poteva • fare i conti ■ con • l'alleata infedele * nel 1W8 o nella primavera del 19(W. Questo dicevano i, suoi memoriali dell'autunno del 1906, del 6 aprile e del 4 settembre 1907. Aehren-thal. che aveva una coscienza più chiara delle responsabilità internazionali, non negava che il momento della lotta con l'Italia potesse venire, ma escludeva che l'Italia fosse cosi immediatamente pericolosa. Metteva in dubbio che l'Europa assistesse ad una così riamorosa aggressione senza far nulla e al bellicoso generale rammentava che le conquiste territoriali in Italia avevano sempre portato disgrazia all’Austria. Ma Conrad non si dava pace: la Triplice non valeva nulla contro lo stato « che segue l'astuta politica di tener due ferri al fuoco: che combina il Irale Governo e il leale Sovrano con il partito nazionale e il suo programma della più grande Italia, sempre pronto a mettere in scena, secondo il bisogno, l'uno o l’altro ». Invece che la guerra all'Italia per il momento Aehrenthal fece (1908) l'annessione della Bosnia-