24 LUCIA!«) M »CULMI gheresi erano dei fanfaroni che avevano solo, in più delle altre popolazioni dell’impero, dei grandi baffi spaventapasseri ed una lingua bene affilata! Margutti ricorda nelle Mie « Memorie » che l’arciduca ereditario gli osservava che come nell’or* ganismo umano l’ipertrofia di un organo determina la malattia o talvolta la morte, così negli stati, lo sviluppo esagerato di uno di essi, avrebbe prodotto immancabilmente, presto o tardi, la rovina dell'insieme. Questi organi ipertrofici erano : in Germania la Prussia e in Austria l’Ungheria. Si diceva convinto che se non si avesse avuto la e* nergia di rimettere al silo posto il popolo ungherese •pienti avrebbe finito per distruggere la monarchia. « Io giungerò bene a trovare la gomma — avrebbe detto a Margutti — che mi permetta di cancellare gli ungheresi dalla carta della monarchia ! ». Sognava una grande riforma costituzionale che ringiovanisse l'organismo della monarchia danubiana di cui tutti avvertivano i segni di decrepi-tc/za e che parecchi consideravano un anacronismo storico che difficilmente avrebbe potuto sfuggire le tempeste interne che lo minacciavano alla morte del vecchio imperatore. « Campione convinto «lei federalismo — scrive di lui il Margutti — dichiarava che il duaUsmo aveva fatto il suo tempo e che l'edificio verminoso e minacciante rovina dell'Austria-Ungheria non poteva più ricoverare i destini degli Absburgo. Pensava di riorganizzare i suoi stati sul modello di altre costituzioni, e di fare deH'Austria-Ungheria una specie di"Stati Uniti d’America. Ricordava che il cemento si otteneva fratturando le grosse pietre e amalgamandone i frammenti. II procedimento di ricostruzione del-l’Austria-Ungberia doveva essere lo stesso. Affinchè il potere centrale amalgamasse le diverse