da quello stesso straniero che Vi accingete a com­battere; dal cuore d'Italiani che vissero sempre della vita nazionale. Essi saranno i guardiani del­l'Alpe Giulia, di quell'Alpe che, violata troppe volte dallo straniero, è complemento necessario e sicurezza del territorio nazionale; essi sono i discendenti di quegli arditi marinari istriani che combatterono e vinsero sotto il glorioso vessillo di San Marco. Essi Vi daranno in mano quella Pola che, fin dall'epoca romana porto militare italiano, l'Austria ha ormai convertito in minac­cia di tutta la nostra eosta adriatica; essi Vi da­ranno quella Trieste che l'Austria vorrebbe ma­lamente far credere pertinenza germanica. La grande nazione germanica ha i suoi fiumi reali, i uoi mari aperti al commercio, le sue molte e fiorenti città; essa non può, non deve aspirare a dominii di qua dalle Alpi, ma vorrà piuttosto stringei in fratellanza sincera con gli Italiani e con gli 5tati vicini, e Trieste, appunto perchè città eminentemente commerciale, è il nodo che deve unire i tre popoli. Sire! Ciacchè il Cielo fece sorgere i nuovi ci­monti, non arrestate più il corso della vittoria, che animata d:al valore dell'esercito e oall'entu­siasmo dei volontari, seuirà i Vostri passi. As­sai avete avuto la virtù dello aspettare e fu vera forza; ripiliato ora il v0stre naturale ardimentEt. seite fino all'ultime la vostra stella che è la stella d'Italia. Perehe si possa (.lire l'Ita.Jia costi­tuita nella sua unità natul'\ale e veramente degli Italiani, oerchè si possano dire inviolati il suo diritto e il suo onore e compiute le sue sorti, per­