186 LUCIANO MAGRINI rebbero tutto per localizzare la lotta tra l’Austria e la Serbia. A questo scopo il suo governo ha proposto, come tu lo sai da lungo tempo, l’intervento della Germania, dell’Inghilterra, della Francia e dell’Italia, onde tentar di contenere la Russia. Egli sperava che la Germania fosse in grado, malgrado la sua posizione di alleata dell’Austria, di unirsi alle potenze per evitare una guerra europea che, come egli lo diceva, era più prossima di quanto lo fosse mai stata fino allora. Egli mi ha detto ancora testualmente: « We shall try all we can to keep out of this and shall remain neutral » (noi faremo tutti i nostri sforzi per rimanere fuori di questa questione e rimarremo neutrali). Io 6ono convinto che questa dichiarazione aveva un reale carattere di sincerità, e che l’Inghilterra, effettivamente, resterà neutra. Relativamente alla durata di questa neutralità, io non posso avere opinioni, ma dubito ch’essa persista lungo tempo, causa le relazioni con la Francia ». I dubbi del principe Enrico non tardarono a realizzarsi. L’imperatore Guglielmo, che fino al 28 luglio desiderava lo schiacciamento della Serbia e l’umiliazione della Russia e non aveva cessato dal raccomandare metodi solleciti ed energici, doveva conoscere, come vedremo più innanzi, ore di esitazione e di rammarico quando gli apparve il fantasma dell’intervento inglese e la minaccia del mancato intervento italiano. Le sue note marginali mutarono tono e passarono dalle provocatrici intransigenze e dagli squilli di guerra delle prime settimane agli scoraggiamenti, alle collere ed alle disperazioni degli ultimi giorni di lugUo.