210 LUCIANO MAGRINI cettare integralmente l’ultimatum austriaco, la Russia si preoccupava dell’incombente pericolo di guerra. Il generale Sergio Dobrorolski, che nel 1914 esercitava le funzioni di capo del servizio tecnico della mobilitazione generale, racconta che il 24 luglio fu chiamato d’urgenza dal capo di stato maggiore generale Januschevic, dal quale apprese che la situazione era molto seria. « L’Austria-Ungheria — disse il capo di stato maggiore — ha presentato al governo serbo un ultimatum inaccettabile e noi non possiamo restare indifferenti. E’ stato deciso che noi dichiareremo ciò Apertamente ed in una maniera decisa.... Siete voi pronto per la proclamazione della mobihtazione del nostro esercito ? » Alla risposta affermativa del generale Dobrorolski il capo di stato maggiore soggiungeva : « Voi mi porterete fra un’ora tutte le disposizioni relative alla messa in istato di guerra delle truppe, pur tenendo conto, in caso di necessità, di proclamare solo la mobilitazione parziale contro l’Au-stria-Ungheria, affinchè nulla di una tale mobilitazione dia alla Germania l’occasione di vedere un atto di ostilità contro essa stessa ». Rispondeva il Dobrorolski mettendo in evidenza tutti gli svantaggi di una mobibtazione parziale che sconsigliava vivamente, osservando che una minaccia che non fosse nemmeno sostenuta dalla convincente certezza della propria forza avrebbe provocato del disprezzo. Quindi la mobilitazione parziale avrebbe determinate delle conseguenze opposte a quelle che si riprometteva. E dal punto di vista strategico una mobilitazione parziale sarebbe stata una sciocchezza. Ma di fronte alle insistenze del capo dello stato maggiore, un’ora dopo, in una nuova conferenza alla quale assisteva il generale Roushin, capo del servizio ferroviario, il