LA PARTE DELL* INGHILTERRA 275 su una delle principali pedine del loro gioco. Ed è anche verosimile che se l’Inghilterra avesse fatto dichiarare esplicitamente a Pietroburgo che in caso di conflitto, provocato da una precipitata mobilitazione russa, si sarebbe mantenuta neutrale, la Russia e la Francia avrebbero assunto più cauti atteggiamenti. Sazonof, nel suo libro « Les années fatales », si dice fermamente convinto che se la Gran Bretagna avesse fatto, in tempo utile, una dichiarazione di solidarietà con le potenze della Triplice Intesa nella questione austro-serba, Berlino non avrebbe più dato a Vienna degli incoraggiamenti, ma si sarebbe prodigata in consigli di moderazione e di prudenza. E così l'ora del regolamento dei conti tra le due parti che si dividevano l’Europa avrebbe potuto essere aggiornata per un lungo tempo ed anche, forse, per un avvenire indeterminato. Perciò, subito dopo aver avuta notizia dell’ultimatum austriaco a Belgrado, Sazonof consacrò il primo colloquio all’ambasciatore d'Inghilterra, per sollecitarlo ad ottenere dal governo britannico una dichiarazione di solidarietà con la Russia e con la Francia, che sola sarebbe valsa a salvare la pace europea. « Alla risposta di sir George Buchanan — scrive Sazonof — che gli interessi dell'Inghilterra erano insignificanti in Serbia e che una guerra scatenata a profitto di questo paese non sarebbe mai stata accettata dall’opinione pubblica inglese, io gli replicai che l’Inghilterra non doveva dimenticare che si trattava di un caso di importanza generale poiché la questione serba non era un problema balcanico, ma un problema europeo, e perciò l'Inghilterra non aveva il diritto di disinteressarsi di questioni sollevate dall’Austria in connessione con l’incidente serbo ».