LE IDEE POLITICHE DELL'ARCIDUCA EREDITARIO 31 di rapida comprensione, di giudizio severo, gran conoscitore di uomini. Egli considerava nel modo più austero i suoi futuri doveri di imperatore per i quali si era fatto un orientamento esteso e s'era proposta una direzione chiara c sicura e ben conformata alle condizioni particolari dell’Austria-Un-gheria. Libertà nazionali in quanto gli interessi della totalità lo permettessero ; ma una sintesi del tutto sotto un forte potere centrale con la inira del bene comune: diritti eguali per tutti senza organismi statali usufruenti diritti privilegiati nella monarchia: queste mi sembrano essere state le direttive del principe ereditario.... Non si potrà a meno di rilevare la lungimiranza con la quale l'arciduca aveva riconosciuto il crescente potere del giudaismo internazionale e l’ingerenza profonda che questo assumeva nello sviluppo sociale e politico in Europa. Forse l’antico impero avrebbe potuto rifiorire in nuova forma sotto il governo dell'arciduca Francesco Ferdinando ». Fin dove queste speranze del capo dello stato maggiore austriaco avrebbero potuto essere realizzate? Date le precarie condizioni di salute dell'Austria-Ungheria, che pareva reggersi per forza d'inerzia nella sua vecchia, mal connessa cristallizzazione, ogni tentativo un po’ energico di cura dell'organismo malato non avrebbe potuto produrre la catastrofe? Un ex ministro austriaco, il Dziedursyski, aveva detto un giorno che l’Austria gli sembrava una pentola rotta, tenuta legata insieme dal filo di ferro. Essa poteva ancora servire al suo scopo, finche la si trattava con le dovute precauzioni; ma guai »e la si esponeva a scosse troppo forti o addirittura al pericolo di prendersi qualche calcio! Allora la pentola arrischiava di andare in frantumi.