pHKi.i nio ni crom« SS tirila Francia nel caso di una conflagrazione generale ». Non sfuggirà certamente la gravità di questo dichiarazioni e lo scopo che si proponevano Iswolsky e Poincaré: per tutte le eventualità che potevano sorgere dalla guerra balcanica essi incitavano Pietroburgo ad assumere un'attitudine intransigente. l.a Francia assicurava il proprio intervento qualora al conflitto avesse preso parte la Germania contro la Russia e considerava con molto ottimismo l’eventualità di una guerra europea. 11 17 novembre dello stesso anno, a proposito delle divergenze austro-«erbe, Poincaré dichiarava ad Iswolsky che apparteneva alla Russia di prendere l'iniziativa in una questione nella quale essa era la principale interessata. 1-a parte «Iella Francia era quella di prestarle il suo più efficace concorso. Prendendo l'iniziativa sul governo russo la Francia rischiava di porsi sia al di qua sia al di là delle intenzioni del suo alleato. « Insomma — aggiungeva Poincaré — tutto ciò vuol dire che se la Russia fa la guerra, la Francia, la farà essa pure». Nessun consiglio di moderazione, ma carta bianca alla Russia per regolarsi come meglio essa avrebbe creduto. 1-a Russia era lasciata libera di scatenare una guerra europea sicura che avrebbe avuto l'appoggio della Francia. Da questi due telegrammi si può arguire quali fossero i consigli di Poincaré clic si trovava a Pietroburgo alla vigilia della presentazione dell'ultimatum austriaco alla Serbia e quale fosse l'atteggiamento della Francia nel corso della crisi del loglio 1914. Ma nel 1912 e nel 1913, malgrado le forti pressioni che si esercitavano su di essi, lo zar e Sazo-nof non volevano la guerra patrocinata da alcuni ministri e dal granduca Nicola Nicolaievic che di-