281 UIC ANO MAGHINI ticolari circostanze di politica interna? Sir Edward Grey e Winston Churchill, che sostenevano la necessità dell’intervento inglese nell’eventualità di un conflitto, incontravano tenaci opposizioni, non solo in vari circoli politici e finanziari, ma in seno allo stesso gabinetto. I circoli finanziari temevano le conseguenze della guerra e volevano lasciare il loro paese al di fuori di un conflitto, onde potesse — dice l’ambasciatore di Francia P. Cambon — « rimanere il grande mercato regolatore del mondo ». Winston Churchill ci dice che all’inizio della crisi tre quarti del gabinetto erano decisi « a non lasciarsi trascinare in una contesa europea, a meno che l'Inghilterra stessa non fosse stata attaccati» ». Gli avversari dell’intervento contavano fra essi dei ministri, che, per la loro autorità e per la loro influenza nel partito liberale, venivano «immediatamente dopo » Asquith : Lloyd George sarebbe stato uno di essi. I partigiani deH’intervento non potevano sperare di riunire una maggioranza, e in ogni caso i loro sforzi, per decidere un’azione, rischiavano di far cadere il gabinetto. Tra i due gruppi gli indecisi osservavano: e Asquith sembra fosse uno di questi. Se Grey avesse proposto al gabinetto una dichiarazione di solidarietà con la Russia e con la Francia, rischiava di non essere seguito e di provocare una crisi ministeriale; se avesse dato di sua propria autorità, alla Francia ed alla Russia, una speranza od una promessa, non era sicuro che al momento di metterla in pratica il gabinetto la avrebbe ratificata. Persisteva a credere che l’Inghilterra avrebbe finito per intervenire, ma, per non pregiudicare questa eventualità, agiva con cautela, attendendo che lo sviluppo degli avvenimenti desse ragione alla sua tesi.