Sull’organizzazione del complotto di Seraievo vi furono tre versioni. Quella austro-ungarica, pubblicata nel « Libro rosso » del 1914, incompleta ed inesatta che fa risalire la responsabilità del complotto all’associazione nazionalista « Narodna (libraria » che aveva la sua sede a Belgrado ma che estendeva la sua azione nei circoli serbi d’Austria-Ungheria. La seconda, enunciata in Serbia durante la guerra, e confermata dopo con elementi e testimonianze che ormai non lasciano più dubbi, che attribuisce ad una nota e potente associazione militare segreta serba, la Mano nera », e particolarmente al suo influentissimo capo, colonnello Dragutin Dimitrievic, la preparazione e l’organizzazione dcU'attentato. La terza versione, offerta da Victor Serge (Clartè, maggio 1925) in base alle dichiarazioni che gli furono fatte da due congiurati, Golubic c Battaic, presenta il progetto come iniziativa di giovani serbi bosniaci che incontrano a Belgrado l'approvazione, gli incoraggiamenti ed i mezzi dalla Mano nera », attraverso il maggiore Voia Tankosic, membro influente di questa organizzazione e fidatissima lunga mano del colonnello Dragutin Dimitrievic che, stando a quanto ci ha narrato il professor Stanojevic, era una specie di professionista dell'attentato e fin dal 1911 aveva incaricato un suo emissario di assassinare Francesco Giuseppe e l’arciduca ereditario.