16 LUCIANO MAGRINI punto «li vista il vecchio imperatore misurasse questa purezza!) tremò davanti a questi molini a vento. Allora si assistette a«l una vera tragicommedia. Francesco Giuseppe si rifugiava in una timidezza «li comando e Francesco Fer«linand«i nascondeva sotto un tono »ecco e rude il proprio imbarazzo. Le conversazioni che non avevano nulla di diver-tento per le «lue parti furono ben presto ridotte allo stretto necessario.... Se l'imperatore restava di facto l’imperatore, Francesco Ferdinando disponeva a sua volta di un forte partito e senza essere rivestito di alcuna autorità, senza assumere alcuna responsabilità si intrometteva in tutte le misure, eliminando le line, ritardando le altre, immischiandosi negli affari più importanti e più segreti ». Ed il Margutti accusa la duchessa «li II«»-lienberg «li essere stata, per ambizione, l'istigatrice del marito. Essa « invece di essere la briglia era 1«» sperone. Ti|»o di grande neduttrire e di accorta ambiziosa, conquistava di giorn«» in giorno un ascendente più grande sitU'arciduca. Questa donna confondeva tutte le carte ». Negli ultimi anni era avvenuto più volte che gli scatti di collera dcH'arciduca ereditario e le stranezze che gli venivano attribuite facessero dubitare delle sue facoltà mentali. Stanate con l'imperatore, scenate con persone «lei seguito, scenate e diffidenze verso Conrad che egli stesso, per «lue volte, aveva fatto chiamare a capo dello Stato Maggiore. Un giorno del 1909, in uno scatto d'ira aveva detto a Conrad: < «piando sarò comandante superi«tre delIVsercito farò quello che vorrò, guai a coloro che faranno qualche cosa contro la mia volontà. Li farò tutti fucilare! » Questa frase era stata suggerita dal fatto che Francesco Giuseppe si era dichiarato contrario ad affidare il comando