182 LUCIANO MAGRINI guenze di una simile guerra a quattro, e insistette espressamente sulla cifra quattro volendo dire con ciò l’Austria-Ungheria, la Russia, la Germania e la Francia (« egli dimentica l’Italia » postillava Guglielmo) erano assolutamente impossibili a prevedersi ». Guglielmo trovava « inutile » un’eventuale intervento anglo-germanico a Vienna per ottenere una proroga dell’ultimatum che permettesse di trovare una soluzione. Grey « inoltre suggerì che, nel caso di una tensione pericolosa tra la Russia e l’Austria, le quattro potenze non immediatamente interessate, l’Inghilterra, la Germania, la Francia e l’Italia, intraprendessero una mediazione tra la Russia e l’Austria ». Guglielmo postillava : « E’ inutile ! Poiché l’Austria ha già orientata la Russia e Grey non può proporre altra cosa, io non farò nulla a meno che l’Austria non me ne preghi vivamente, ciò che è poco probabile. Nelle questioni di onore e di interessi vitali non si consultano gli altri ». Lo stesso giorno il ministro di Germania a Belgrado comunicava che « il tono energico e le esigenze precise della nota austriaca avevano completamente sorpreso il governo serbo ». Guglielmo postillava : « Bravo ! Non si sarebbero creduti i viennesi capaci di ciò! » E sotto ai telegramma scriveva: «Quanto corroso si mostra tutto questo grande stato serbo; ed è così di tutti gli stati slavi. Non c’è che procedere con fermezza sui piedi di questa canaglia ! » Il 25 l’ambasciatore a Pietroburgo Pourtalè», che aveva avuto un lungo colloquio con Sazonof, scriveva che il ministro era molto eccitato. Gu-ghemo annotava di fianco : « bene ! » Nel corso della conversazione — comunicava l’ambasciatore — Sazonof gridò: « Se l’Austria inghiottisce la Serbia