2B l.t'CMNO M »CRINI funzioni «li contrappcso alle influenze magiare avrebbero potuto venir rovesciate. Francesco Fcrtlinando simpatizzava anche col trialismo, ma il suo ideale statale rimaneva Li « Granile Austria » federale. Egli sentiva che bisognava giungervi per gradi, passando sul corpo dell'Ungheria e tentando le vie di una lenta c pacifica trasformazione prima di intraprenderne l’esecuzione coi mezzi coercitivi. Nessuno saprebbe dire con precisione che cosa avrebbe fatto l’arciduca ereditario una volta che fosse salito al trono e come avrebbe svolto il suo programma. Ciò sarebbe in parte dipeso dalla particolare situazione interna di «pici momento e dagli eventuali mutamenti intervenuti nelle idee dell’arciduca che di veramente stabile non aveva nella mente che l'odio per gli ungheresi e per gli italiani. Alcuni anni or sono il Nener Wiener Journal », del 30 e 31 dicembre 1923, pubblicava per la prima volta il programma «li g«>verno che l'arciduca Francesco Ferdinando aveva elaborato negli anni 1910-1911 in collaborazione col colonnello Alessandro von Broseli e col concorso di parecchi esperti in diritto costituzionale tra i quali Laminaseli, Turba, Jager Zolger, Steinacker, Czernin e il magiaro Kristoffy. Ora in quest«» lungo programma non c'è nè un preannunci«) federalista, nè una soluzione trialista, sebbene l'idea «lei trialismo venga espressa in termini ridotti e «piasi insignificanti. Anche il dualismo, nel quale pur l'arciduca ere«litario scingeva le radici di ogni male «Iella monarchia, non è colpito a morte. Ma sopratutto in questo programma appare manifesto l'odio di Francesco Ferdinando contro gli ungheresi e pare il primo colpo «li piccone per l'inizio di quella trasformazione più ampia ch'egli aveva in animo di fare.