00 La Camtraia fiorentina e Claudio Monlevenii le regole; sistema che il compositore moderno ha tutti i diritti di praticare, poiché egli ubbidisce a esigenze ilei tutto diverse da quelle a cui si erano uniformati i vecchi maestri. Questi, infatti, non badano che all’arrhitettura, alla costruzione, all’intreccio delle parti multiple; lui. Monteverdi, non mira che alla verità dell’espressione c, per raggiungerla, adotta i mezzi che ritiene più adeguati al suo intento. Nel 1604 appare il quarto libro di madrigali. Nel titolo Monteverdi è designato quale « Maestro della Musica del Servii. Sig. Duca di Mantova ». Il suo voto più caro s’ern dunque compiuto. Nè le testimonianze di stima tributategli dalla Corte mantovana si limitarono al conferimento di questa carica. Il 17 aprile del 1(502 il Duca Vincenzo lo nominava cittadino onorario di Mantova, titolo trasmissibile ai suoi discendenti d’entrnmhi i sessi; onore davvero singolare |>or un artista che aveva di i>oeo varcata la trentina. Ma per una negligenza inesplicabile questo titolo non fu iscritto sui registri della cancelleria mantovana, e Monteverdi fu ol>-bligato a reclamarne l'iscrizione nel 1628. Il quinto libro di madrigali, apparso nel 1605, è una delle prime opere del genere recanti un basso ad libitum per i primi tredici madrigali die lo compongono, obbligato per gli ultimi sei; ciò clic attcsta l'evoluzione di questa forma verso l'aria e la cantata. Grande i> In novità armonica di questi madrigali, in cui por la prima volta gli acconti di settima di dominante e di nona sono usati senza preparazione e determinano una cadenza tonale. Monteverdi moltiplica le cadenze di questa specie con evidente compiacimento della sua scoperta. Frattanto, egli rivolge le sue mire al teatro. Il duca Vincenzo aveva assistito alle rappresentazioni fiorentine; il principe ereditario Francesco »’interessava vivamente al nuovo stile; e il futuro cardinale Ferdinando Gonzaga, allora studente all'Università di Padova, componeva libretti d’opera. Un impulso efficace doveva quindi venire a Monteverdi da questi alti personaggi per tentare la via del melodramma; impulso che trovava un'eco immediata nel suo innato istinto di competitore drammatico. La prima opera di Monteverdi fu l’Of/ro su libretto di Alessandro Striggio, figlio ilei madrigalista famoso, consi-