448 La musica strumentale inglese gentiluomo. Caterina d’Aragona, Elisabetta d’York, moglie d’Enrico VII, Anna Bolena, moglie d’Enrico VIII, Enrico Vili stesso, Edoardo VI, Maria Tudor si dilettavano di suonare questi strumenti. La Regina Elisabetta mostrava per il virginale una spiccata simpatia; e quando nel 1564 ricevette l’ambasciatore scozzese Melvil, inviato da Maria Stuarda (se crediamo a quanto ne riferisce Michaud nella Biographie Universelle), fece in modo di essere sentita dal legato della sua rivale per sapere se in quest’arte riusciva a superarla. Le danze, tolte in Inghilterra a l’ambiente popolare, si abbelliscono passando attraverso le prime elaborazioni artistiche; e, pur serbando il ritmo originario, modificano in parte la generale andatura. Sotto gli stessi titoli di pavana o gagliarda, di giga o sarabanda, si presentano nei vari autori forme assai diverse, che consentono di cogliere le modificazioni recate dal compositore allo schema primitivo. Il principale liutista inglese della seconda metà del XVI secolo fu John Dowland, nato a Westminster verso il 1562, morto a Londra nel 1626. Viaggiò in Germania e in Italia e, di ritorno in patria, pubblicò nel 1597 il suo The first hook of songs or Ayres. Fu in seguito alla Corte di Danimarca in qualità di liutista di Cristiano IV ; e nel 1606 si ristabilì in Inghilterra, dove rimase fino alla morte. Dowland tratta quasi esclusivamente l’aria inglese, diversa dall’aria italiana e francese per il differente spirito della sua origine popolare. Si sente ch’egli non ignora gli artifici madrigaleschi, pur riducendoli all’essenziale e facendo largo uso di cromatismo. A lui si devono pure eleganti raccolte di danze, aggruppate in suites. Ma è sopra tutto quale autore d’arie ch’egli eccelle sui i suoi connazionali, occupando un posto di prim’ordine nella letteratura liutistica del suo tempo. Intorno a Dowland si raccolgono al principio del seicento notevoli liutisti, quali il già mentovato Thomas Campion e il suo amico Filippo Rosseter (circa 1575-1623), che diedero in collaborazione un libro di arie con accompagnamento di liuto (1601), preceduto di un anno da quello del celebre madrigalista e organista Thomas Morley (1558-1603), dove già lo stile liutistico appare influenzato dalla tecnica del virginale; mentre i quattro libri d’arie, pubblicati da Campion posteriormente al 1612, in luogo della concentrazione intensa e appassionata di Dowland, offrono saggi profumati da una