S74 O. B. Lulli e lo »viluppo ulteriore dell'opera cità, cogliendo l’occasione per prodursi anche come autore di danze e di sinfonie e giungendo a farsi nominare nel 1661 Intendente della musica del Re. S’è già accennato come Lulli non pensasse da principio alla tragedia lirica, verso la quale condivise fino al 1672 il pregiudizio generalmente diffuso in Francia, scrivendo che * l’opera era una casa impossibile ad eseguirsi in lingua francese ». In quel primo periodo egli non tratta che la com-media-balletto e l’intermezzo pastorale, a cui dà proporzioni sempre più vaste collaborando con Molière. Rapidamente nelle commedie di Lulli e Molière la musica prende il passo sulla poesia. Abituati come siamo oggi a veder rappresentare queste commedie senza gl'intermezzi che per esse si componevano, riesce difficile rendersi conto della parte che vi ebbe la musica. Monsieur de Pourceautfttac e Le Bourgeoia Gen-tilhomme furono, pei contemporanei di Lulli, dei grandi balletti di Corte, in mezzo ai quali si recitava qualche atto di commedia. In queste opere la musica vocale si faceva strada con crescente libertà, divenendo sempre più assorbente. Ma quando l’esempio di Ferrili e Cambert ebbe convinto Lulli della possibilità di creare un melodramma francese, questi non |M>nsò più ad altro; e, fattosi rilasciare da Pernii il suo privilegio, nelle circostanze che abbiamo narrato, lo lece cotifennare dal Re. rendendolo più oppressivo per gli altri teatri e specinlmente per la commedia, dove le esecuzioni musicali furono interdette. Con una lettera patente del 13 marzo 1672, fu conferito a Lulli il diritto esclusivo di fondare a Parigi un'accademia reale di musica. Egli aveva inoltre facoltà di creare scuole musicali dovunque gli sembrasse opportuno e di far stampare e vendere liberamente i poemi e la musica delle sue opere, non ostante il privilegio dell'editore Italiani. Il teatro di Champeron e Sourdéae fu chiuso. Molière mori il 27 febbraio 1673; e il 28 aprile dello stesso anno Lulli ottenne l'espulsione della sua compagnia comica dalla sala del palazzo reale e vi stabilì la propria accademia. Lulli ebbe anche la fortuna di trovare in Quinault il poeta che meglio gli conveniva: verseggiatore facile e scorrevole, carattere amabile e compiacente, che il fiorentino seppe far servire mirabilmente ai suoi scopi. Il compito di Quinault non era facile. Egli doveva accontentare prima di