320 Mugica cameristica, orchestrale e religiosa opera teatrale, Pyrame et Thisbé, due libri di pezzi per clavicembalo (1702-3), e molte composizioni per organo. Mar-ehand ebbe in Germania fama di grande armonista. Bach studiò le sue opere, e André Pirro addita il tema d’una fuga di Marchand, di cui il grande tedesco si sarebbe valso, a suo credere, in uno dei concerti brandeburghesi. Ma queste testimonianze di stima, dovute certo in massima parte al prestigio esercitato dal suo brillante virtuosismo, non possono influire sul giudizio che le sue composizioni provocano inevitabilmente, quando si considerino da un punto di vista critica-mente obbiettivo, apparendoci povere d’invenzione e di elaborazione, d’un polifonismo semplicistico e affatto privo d'interesse, oscillante tra l’effetto tutto esteriore e superficiale di mere concatenazioni accordiclic o di melodie dal breve respiro, e l’arido formalismo contrappuntistico, che si ritrova più o meno predominante in quasi tutti gli organisti francesi dell’epoca posteriore, nella quale i limiti prestabiliti a questa ricostruzione storica non ci consentono di inoltrarci. 4 IV. I>a letteratura violinistica francese nasce e si sviluppa nella seconda metà del seicento sotto l’influsso diretto di quella italiana, e non vanta nomi degni di figurare accanto a quelli di Bassani, Torelli, Corelli, Veracini, Locatelli e Tar-tini. Non mancano, tuttavia, in Francia nella seconda metà del seicento e nella prima del settecento cultori del violino e della viola, che portano a questo ramo della produzione musicale un contributo non trascurabile, segnatamente quando verso il 1695 le sonate italiane cominciano a diffondersi in Francia. Brossard, nel suo catalogo manoscritto, informa che c tutti i compositori parigini avevano in quel tempo la mania di scrivere sonate alla moda italiana ». Corelli influisce particolarmente sulla formazione della scuola violinistica francese. Egli conta in Francia ammiratori entusiasti che ne studiano le opere, assimilandone i procedimenti tecnici; ed è sotto l’azione esercitata dal prestigio del grande italiano che il maggiore dei Couperins tenta il genere sonatistico, senza però lasciarvi impresse orme durevoli.