S4	La Camerotti fiorentina e Claudio Monteverdi
   Por questo, so nelle sue prime opere Monteverdi si sottomette ossequiosamente al poeta, nelle ultime afferma esplicitamente la sua volontà, modifica i libretti, impone la supremazia della musica ohe a lui, come a Wagner, appare, a un tempo, quale fondamento e corona, quale principio generativo e finalità suprema del dramma.
   È in nome della melodia espressiva che la riforma si compie (’). Monteverdi contrappone due scuole: quella di Ockeghem, Josquin Després, Pierre de la Rue, Jean Mou-ton, Crequillon, Cletnens non Papa, Gombert, Adriano Banchieri, Zarlino, il cui ideale è la perfezione formale dell’armonia, alla quale questi autori sacrificano interamente l’intelligenza della poesia (l’oratione); l'altra (la scuola innovatrice), fondata da Cipriano di Rore (il divino Cipriano), e allargata da Ingegneri, Marenzio, Jacques de Wert, Luzzasco Luzzaschi, Jacopo Peri, Giulio Caccini, e generalmente seguita da tutti i musicisti più elevati e lungimiranti, che rivolgono tutti i loro sforzi e le loro mire alla perfezione della melodia, subordinando ad essa la scienza armonica e contrappuntistica. La poesia ri sta al primo piano e dirige le altre arti. Tuttavia, se essa comanda, non
lo	fa per il diritto del più forte, ma del più saggio, giacché la poesia stessa deve ubbidire alle esigenze del dramma e modellarsi sulla verità delle passioni (*).
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