La Camerata fiorentina * Clattdìo Monteverdi 77 come il Lamento d’Arianna, erano cantati e suonati in tutte le case sul clavicembalo e sulla tiorba. I musicisti di Bologna e di Firenzi* s’inchinavano dinanzi alla sua superiorità incontestabile. Adriano Banchieri gli esprìmeva pubblicamente la sua devota ammirazione. Peri, così poco propenso a lodare gli altri, s’entusiasmava per lui. Il decreto della sua nomina a S. Marco, firmato dai procuratori veneziani Contarmi, Sa-Kredo, ('ornare e Laudi, è redatto nei termini più lusinghieri; e, quando per legare il genio di Monteverdi alla Repubblica Veneta, i procuratori della Signorìa risolsero di accordargli uno stipendio superiore a quello che ricevevano i suoi predecessori, l’aristocrazia ed il popolo approvarono (inanimente il provvedimento e, con la loro assiduità ai concerti del nuovo maestro di cappella e col fervore dei consensi, dimostrarono apertamente la loro piena soddisfazione. I prìncipi italiani si contendevano la persona e le opero del grande cremonese e ambivano la sua direzione artistica iwr le loro feste e i loro spettacoli; le accademie si onoravano di annoverarlo fra i loro membri (Floridi e Filomusi di Bologna). Ogni opposizione era vinta. I suoi prìncipi trionfavano così completamente da entrare nel comune patrimonio culturale dei musicisti e dei dilettanti. I partigiani dell’antica scuola (Lodovico Zacconi, per esempio), suoi antichi avversari, fecero un voltafaccia schierandosi fra i suoi "«iruaci e rinnegando il piovero Art usi. Poeti e musicisti lo celebravano con iperboli mitologiche, sventagliando i pennacchi metaforici dello stile secentesco. La comparazione con idi dèi e, segnatamente, con Apollo, divenne quasi banale, e d paragone della sua musica col canto degli angeli fu ripetuto innumerevoli volte. Nè la sua gloria è soltanto italiana. Si stampano te sue opere ad Anversa e a Copenaghen. I vecchi maestri tedeschi studiano le sue partiture come Praetonus. o si recano a 'eneaia per conoscerlo, come Schütz (1627), che compose uno dei suoi canti spirituali su motivi monteverdiani e — cntne vedremo — fu profondamente influenzato dall’arte del “•amo cremonese. Si cerca perfino di attirarlo in Oerma-nia. Il musicista olandese Huygens studia le soe opere con appassionata curiosità. In Francia André Maugars e Thomas Gobert lo proclamano uno dei primi compositori viventi.