• La difesa e la salvezza della base navale di Taranto, prima di giovare al luogo, recarono il loro immenso beneficio alla Patria. Non infatti chiedeva per sè, questa Città lontana, lieta 101­tanto di stender le aue strade nuove sotto .il lole, e di coronar le sue ville di lauri e di cipressi: ma invocava per l'Italia. Non per le aue maestranze e pei suoi commercianti ricordava agli obliosi, insegnava agl'ignari la sua naturale potenza ac­cresciuta dall' arte degli uomini: ma per la gran­dezza dell'Italia sul mare. Ed oggi che le vicende le recan giustizia e finalmente può vivere i suoi giorni di grandezza, oggi che sente aleggiare sulle sue acque l'anima aspettante della Nazione e rin­serra lo strumento tremendo che alla Nazione recherà la sua corona marina, oggi non ai vanta e non grida orgogliosa, ma gelosamente, fiera­mente si chiude in sè stessa, e tace. Il mistero la circonda. Sanno gl'Italiani che laggiù, sull'estremo mare della Patria, una città antichissima si raccoglie a custodire gelosamente la più giovane forza delle stirpe. Sanno che le vie che vi conducono sono rigidamente sbarrate a chi non vesta armi in quest'ora. Ma non chieg­gono, ma non tentano di sollevare il mitico velo. E fidenti aapettano che il prodigio si compia. Or nel mito è una bellezza reale. Taciturno ospite, reso pensolo e commosso dalla aua gran­dia.ità, tale bellezza ho contemplato lungamente d. una delle chiu.e rive in <.:w •t aduna_ m.ntre . 105 •