La muMea ttmmrnlale in Italia 135 co»ì gloriosi destini, mantiene in quel periodo il carattere d'uim fervida gestazione, d'unn intensa elaborazione «•robrio-nira, d'un progranivo arricchimento e potenziamento di germi, che il soffio onnipresente della primavera rinascimcn-tale porta ifrniiatamente a rigogliosa maturazione, prodromo di ulteriori fecondazioni ed espansioni. Nel brulicare assiduo di quel caos ai forgiano e si sviluppano i principi unitari degli organismi nascituri; e questo avviene, non tanto per lo sforzo cosciente di singoli individui, quanto per l’orientamento generale e l’impulso animatore di tutto un secolo dell'evoluzione musicale. Testimonianze concordi ci attestano che il grande uso degli strumenti, fatto durante il cinquecento, nasceva in massima |>arte dal bisogno comunemente sentito di accrescere la potenza dell'esecuzione corale, segnatamente quando l'impiego di forti sonorità era richiesto e suggerito