BO La Camerata fiorentina « Claudio Monte erriti specialmente nel genere sacro. Nel dramma lirico egli dà maggior preponderanza alla musica, accostandosi a Monte-verdi più che a Peri e a Oaccini, ma senza raggiungere la (Hitenza geniale del grande cremonesi». Oltre la Dafne scrisse due altre opere importanti : La Rappresentazione di S. Orsola Vergine e Martire (autunno e inverno 1624), di cui non resta che il libretto; c La Flora ('), composta in collaborazione con Peri che scrisse l’intero ruolo di Clori. Anche Gagliano, nella prefazione alla Dafne, proclama la necessita della piena intelligenza delle parole, e critica l'abuso degli ornamenti, raccomandando ai cantori di non fan- come quel pittore che, essendosi acquistata una particolare abilità nel dipingere i cipressi, ne metteva dappertutto; vuole che la declamazione sia incisiva ed efficace, che la mimica s’accordi perfettamente al canto, e dà minuziosi consigli su lutti i particolari scenici e interpretativi della rappresentazione teatrale. 1 fiorentini affrontano per la prima volta consapevolmente il problema concernente la modalità del rapporto fra |>oesia e musica, e lo risolvono subordinando decisamente i|uesta a i|iiella. La riforma fiorentina, nata da una reazione contro gli artifici contrappuntistici del canto |iolifonico elle precludeva la comprensione delle parole, procede incessantemente, attraverso vari tentativi ed cs|>erimenti, alla ricerca d’una forma melodica che consenta la piena intelligenza del discorso poetico, condizione che i novatori giudicano indi-sj>ensahile a) conseguimento di un mezzo espressivo che sap-pia tradurre tutte le sfumature ile) dramma, e rivelare interamente il meccanismo psicologico dei personaggi, lo svolgimento dei caratteri e delle situazioni. A tale scopo, emi sfrondano l'espressione musicale di tutte le ridondanze e le superfluità, cercando la sua bellezza, non nella qualità deH'ide* musicale, nell’intrinseco valore del <>) « U Ito»