30(1 Miurica cameristica, orchestrait » religiosa la Marre*, più noto come clavicembalista. Morto il 18 aprile 1668, Mollier ebbe per successore suo genero Léonard Ithier, il cui nome appare sui registri Ano al 1715, anno della morte di Luigi XIV; François Pinel, designato nel 1657 col titolo di « suonatore di liuto scelto per istruire Sua Maestà >. Ma come Luigi XIV mostrava maggior predilezione per la chitarra, Pinel fu nominato « ordinario di musica della camera per la tiorba», impiego che conservò fino al 1671, lasciando alcuni pezzi di sua composizione; Laurente Dupré che lo sostituì lo stesso anno come suonatore di tiorba, figura dodici anni più tardi tra i componenti dei c concerts des fontaines », tenuti a Versailles negli appartamenti del Re; e viveva ancora a Parigi nel 1692, contrariamente a quanto riferisce Jal die lo dichiara morto nel *80, confondendolo pmobilmente con un altro musicista dello stesso nome; Robert de Visée appare tra il 1660 e il 1680 come suonatore di chitarra e tiorba, l.u prefazione del sno primo libro di chitarra c’informa che due anni do|M> era addetto alla persona del Delfino. Nel 1682 apparteneva alla musica del Re e vi si trova ancora nel 1716; lasciò due libri di chitarra e uno di tiorba, stampati in notazione moderna anziché in tavolatura. Inferiori ai precedenti sono: Nicolas Martineau sieur de Biglions, Pierre Hedouin, Jean le Messager, Vignon, designato da Mentane come uno dei migliori virtuosi dell'epoca; ed altri. La diffusione crescente della cultura ebbe per conseguenza di estendere al di fuori della Casa reale il numero dei virtuosi e dei compositori che si rivolgevano direttamente al pubblico, cercando fama e fortuna in un più laign campo d’azione. Il padre Mersenne intense l'elogio di molti liutisti die esercitavano liberamente la professione senza occupare alcuna carica ufficiale presso la Corte. Questo stato di cose dura fino verso la metà del seicento; poi il liuto comincia ad essere abbandonato. Dopo il 1650 gli editori non pubblicano più intavolature. Molte composizioni posteriori a questa data sono state conservate manoscritte, ma raramente vi si scoprono indisi d'originalità inventiva. Portati dalla tendenza che trae tutte le forme aU’esprcenione concreta del sentimento, alla traduzione sonora d’un preciso contenuto, i liutisti francesi si fanno interpreti di piccole seene pastorali, d'amorose tenerezze, di ardori guerrieri, fi col disegno