La musica strumentale e religiosa 309 rispetto alla poesia del suo popolo, che, cioè, tutte le tradizioni di contenuto e di forma, che non convergono e non si assommano in un aspetto più o meno rilevante dell’arte sua si rivelano, per l’intima essenza della poesia tedesca, sostanzialmente infeconde, infrangendosi come contro una porta di bronzo. Mentre da un lato Bach incarna ed esprime incomparabilmente lo spirito religioso sorto dai travagli interiori e dalle esperienze mistiche del luteranesimo, d’altro lato possiede in sommo grado quelle attitudini analitiche della fantasia, di cui i compositori tipicamente tedeschi sono sempre dotati in prevalenza; attitudini, che tendono naturalmente ad esplicarsi nella dialetticità degli sviluppi e nella multipla frammentazione dei temi, che sono appunto le proprietà architettoniche richieste dall’indole dello stile sinfonico. La riforma luterana ebbe nel secolo XVI un influsso decisivo sull’orientamento della musica tedesca. Lutero era appassionato cultore di musica, e scorgeva in quest’arte un mezzo potente di educazione del carattere e di edificazione morale. « La musica » — egli scrive — « è la migliore con-« solatrice degli afflitti. Essa rinfranca l’anima restituendole « la felicità. La gioventù dev’essere istruita in quest’arte di-« vina che migliora gli uomini. Io non reputo buon educa-« tore colui che non sa cantare... Io non appartengo a quei « fanatici che vorrebbero distruggere tutte le arti in nome « del vangelo; vorrei soltanto che si mettessero in servigio « di Colui che le ha create per farcene dono ». Amico dei migliori musicisti tedeschi del suo tempo, Lutero intuiva nella musica un potente alleato, che avrebbe potuto grandemente giovare ai fini della riforma da lui vagheggiata. Nel 1524 egli notava : « vorrei che sull’esempio « dei profeti e degli antichi padri della Chiesa si compones-« sero cantici tedeschi che, per mezzo del canto, annuncias-« sero la parola di Dio al popolo. Ma sarebbe necessario « scriverli in un linguaggio popolare, anzi comune ». Di tali canti egli potè trovare spunti ed incentivi nell’antica inno-grafia cristiana, nata dalla consuetudine invalsa nei primi secoli cristiani di lasciare che la comunità dei fedeli partecipasse attivamente alle cerimonie e ai riti del culto, cantando inni di varia intonazione, consoni al momento e al significato dell’ufficio religioso che si stava celebrando. 24. — Capri.