.V urica camfnttica. orckftral* e nligiota 307 melodico che tutto ciò si esprime o si pretende esprimere. IJ» polifonia non esiste più, c l'armonia si riduce a brevi accordi di poche note. Per quanto l'estensione dello strumento sia vasta, la sonorità nutrita, la hase armonica consolidata dalle corde aggiunte che rafforzano la risonanza «lei bassi, pure non si riesce ad evitare una certa aridità che ingenera uniformità e monotonia. I liutisti cercano di arricchire e di variare la tavolozza sonora del loro strumento c di ovviare alla brevità dei suoni con le abbondanti fioriture di abbellimenti. Gruppetti, appoggiature, mordenti si addensano sotto le loro dita. Essi inventano, per esprimerli grn-flramente, una quantità di segni, illustrati da apposite tavole esplicative. La tecnica del clavicembalo non è che una trasposizione e un adattamento di tali procedimenti sulla tastiera. E nm-hc quando i progressi ulteriori daranno loro una impronta più specificamente pianistica, è dal profumo arcaico delle grazie liutistiche che tali procedimenti ricaveranno la loro caratteristica più squisitamente francese, perpetuando una tradizione di ornata eleganza e di finezza leggiadra. I claviccmbalisti, come i liutisti, suggeriscono più che esprimere. Inconsistenza c labilità di procedimenti, parole appena sussurrate, bisbigli, sospiri, sorrisi, delizie insinuanti d'uno stile vaporoso, tali sono le caratteristiche di quest'arte fragile e leggiadra. Le fila tenui e ondeggianti di questa musica sono continuamente raccolte, intessute e stessute, intrecciate e ricamate in aeree trame, in fioriture impalpabili. fc una musica tutta sottintesi, che si compie nel-l'immaginazione di chi ascolta. I>a composizione non prende corpo che nell’atto dell’esecuzione. Esaminata, analizzata, scomposta nei suoi elementi costitutivi, està sembra disperdersi e svanire come certi fiori indicibilmente tenui e incorporei, rivelandosi qual'essa è veramente : una orditura di ragnateli armonici, un dorato nulla sonoro. Quando vento il 1700 il liuto è prossimo alla sua sparizione totale, l’arte clavicembalistica, sua erede e continuatrice, raggiunge il più maturo fiore della perfezione con Couperin e K ¡unenu