La Camerata fiorentina e Clatuiio Montertnli 85 L’ideale è sempre la natura che le arti associate cercano d'interpretare e di esprimere con una convergenza armoniosa c concorde di mezzi e di fini. La natura è la bandiera dell’arte nuova. Monteverdi pone in essa la sua forza e la sua fede. Se difende la melodia e ne proclama la superiorità, si è perchè scopre in essa il linguaggio più spontaneo ed efficace della vita interiore. Per quanto l’armonia, considerata astrattamente come mera successione di aggregazioni sonore, sin cosa perfetta e meditabile, essa non può esprimere con precisione un affetto e un sentimento. Zarlino stesso ha dovuto riconoscerlo in un passo delle Istituzioni Armomrhr dicendo che: cessa prepara e dispone in una certa guisa « interiore, al piacere e alla tristezza, ma non produci- in sò « stessa alcun effetto preciso ». Bisogna dunque impiegare l’armonia, non come fine a uè sfessa, ma subordinandola a un'espressione che sia insieme più concreta e più vasta, più intensa e più ricca di risonanze interiori. Monteverdi non respinge a priori le teorie armoniche zarliniane, ma le subordini» ai più alti e complessi fini dell’espressione drammatica. In questa comprcnsività e larghezza di vedute, che sa cogliere il lato vero e progressivo d’agni dottrina e armonizzarlo in una sintesi suj>eriore di conservazione e d'innovazione, di ossequio al passato e di libertà riformai ri ce, sta un altro tratto dellA superiorità di Monteverdi sai fiorentini, che avevano fatto tabula rasa di tutta la musica polifonica, »enza rendersi conto di ciò che essa conteneva di grande e d'imperituro. Dai suoi studi e dalle sue ricerche sai diversi modi dell'espressione, Monteverdi è tratto a constatare il numero ancora esiguo di sentimenti espressi abitualmente dai musicisti, e ai adopera per allargare la cerehia del linguaggio musicale, estendendolo a tutte le gradazioni della gamma psicologica. A tale scopo, egli crea colori, ritmi, armonie e mo- « dal Marra so. da Giuba W.rt. dal Uium. « pnrimonU « da Otncoppo Pari, da (¡¡alio Canini, a «ambamla da ti «piriti piò *t*-« »ali. a intra danti da la m art», in landa