Irto La muriea atrumenialé in Ilalta con alterna vicenda di proposte e risposte, nelle forme imitative proprie della polifonia fiamminga. Ora, Giovanni Gabrieli non si appaga d’un semplice trasferimento di questo procedere dialogico dall'organo al coro, ma vi aggiunge strumenti ad arco e a fiato, creando vasti affreschi sonori, mirabili di ampiezza e di magnificenza. Le sonate di Giovanni Gabrieli, divise in due cori strumentali, l’uno di viole e di tre tromboni bassi, l’altro di quattro cornetti e di tre tromboni, rappresentano le qualità sonore dell’orchestra cinquecentesca, nelle sue proprietà e possibilità; orchestra in cui Èrcole Botri ga ri comprendeva « una gran quantità di tromboni, cornetti, flauti grossi dritti e traversi >. Nel dominio della musica organistica i due Gabrieli furono maratri all’Europa. Non vi fu scuola di compositori |ier strumenti a tastiera (non esclusa, dice il Riemann, quella dei virgiiutlisti inglesi), che non risentisse pin o meno palesemente il loro influsso e non ai assimilasse qualche elemento e procedimento del loro stile, mirabile nella novità ritmica •lei ricercali, vario neH'interesse sempre rinnovato delle combinazioni contrappuntistiche, in cui si plasmano gli elementi costitutivi della fuga. Sui due organi di S. Marco, dinanzi a moltitudini assorte nel rapimento estatico della fede e nella magìa incantatrice del luogo, i due Gabrieli offrivano al popolo i primi saggi di quella grandiosa arte organistica, che tanto bene si addiceva alla maestà ieratica del tempio e ai supremi fastigi di gloria e di potenza a cui era assurta la Repubblica veneta; e quando, j>er accrescere il fascino magniloquente delle loro musiche, quei maestri facevano appello agii strumenti e vi univano le voci umane, colmando le navate silenti d'una plenitudine sonora che puna levarsi sul-radunamento delle acque e degli edifici e spaziare nell'infinito. rasi ponevano le basi dello strumentalismo, i fondamenti deU’architeUura orchestrale, preparando la via alle futarc conquiste dei maestri italiani e stranieri, fioriti nei due secoli successivi. Accanto a Menilo e ai Gabrieli bisogna porre Luzzoseo Luzzaschi (*), il maestro di Frescobaldi, autore di molte (>) Limita l.auurfci (IMO-IOOI). bIIkto di Ciprina « Rae» mí l&M («• bob primi), orcinùta ina Con» ferrara» di AUnua li. paolo ri* In» *aa alto nani, miniiiM protaMfaaoalo talli a di maoMro di cappotta alila cattedrali di Pirrara.