20 Ijì origini del melodramma 4 IV. Mentre noi madrigale si elaboravano musicalmente gli elementi espressivi del futuro melodramma, tutti i generi letterari rappresentativi, svoltisi nella seconda metà del cinquecento, erano penetrati e, talvolta, specie negli intermedi e nelle favole pastorali rivestiti interamente dalla musica. Sebbene i traduttori e i commentatori della Poetica d’Ari-stotcle non si trovassero d’accordo nel definire quale e quanta parte avesse la musica nella drammatica antica, l’usanza si imponeva. Attori e popolo non volevano privarsene; i trattatisti lo constatavano; e quando passavano dalla teoria alla pratica, scrivendo commedie e tragedie, si guardavano bene dal rinunciare a un così prezioso ausilio, e cercavano nella musica un nuovo mezzo di allettamento edonistico. Così, ad ('sempio, il Qiraldi Cinzio discute a lungo sul coro greco ed anche sulla melodia in uso nella tragedia; e quando nota che il coro antico divideva le parti, o atti, soggiunge : « la « qual distinzione si fa oggidì appresso noi colle musiche « che si fanno al fine degli atti allora che la scena riman € vuota ». Il Trinino, nella sesta divisione della Poetica, non ammette (sia nella commedia che nella tragedia) che il canto corale; ma è poi costretto a notare che : « invece di questi « tali cori, ne le commedie che oggidì si rappresentano, vi « inducono suoni e balli et altre coae le quali dimandano in-« trrmedi... Cosa inconvenientissima e che non lascia gustare « la dottrina de la commedia ». Analoghe lagnanze fa il I^asca sullo sviluppo crescente degli < intermedi ». notando che, se prima si facevano « gli intermedi per le commedie », ora si fanno « le commedie per gl’intermedi ». Questi intermedi, assunsero a poco a poco la forma di organiche rappresentazioni drammatiche; e la musica, dapprima unicamente polifonica, poi con sparsi tentativi di monodia, venne preparando il terreno al melodramma. « Se, pertanto, qualche altro elemento alla forma-« rione del teatro musicale in Italia potè essere fornito dai < canti carnascialeschi, dalle cacce, dai trofei, dalle masche-« rate, dai balletti e dai carri, sai quali, a immagine del-« l’antico e famoso carro di Tespi, si facevano piccole rap-