per poter nuovamente respirare al largo, nei mai aperti, i aaJ.i venti lonori, i navigatori baresi do­vettero aspettare che un borbone, Carlo III, ch'io chiamerei il benefico, .aliNe lui trono e dettasse viu1te leggi ai .uoi popoli martoriati . • Bella città avventurosa. queata Bari ch'io guardo ( Ampia. ricca. incompiuta. con vie che debbono continuare. con sobborghi che aspettano la compagnia di altri sobborghi: senza limite per il suo avvenire. In quest'ora. tumultuosa e tranquilla. affacendata e sorridente. piena di vo­do; rigurgitante nelle sue caserme di soldati. co­me nei auoi granai di frumento. e nelle sue can­tine di vino forte e denso. La gente che affolla le strade non si cura più nemmeno di guardare il cielo. Gli aeroplani au­striaci non le fanno paura. A sera, le tenebre fonde. che soltanto la luna può talvolta rischia­rare. fremon di risa e di lunghe canzoni. es8una notte copre sonni più tranquilli e profondi di quelli che qui ai dormono. da questa gagliarda razza che non ri.là mai nel giorno. e ha ben di­ritto al riposo. Ecco. il sole tramonta dietro il fumido porto. Sulla torre del Castello in cui Federico II pitò San Francesco d'Assisi. e il traico anfredi ac­colse Baldovino fastoso . .Ii profilan più cupe le vedette dell'aria. in rniÌo-nrde pu­