La musica strumentale e religiosa 421 sfondendovi un nuovo contenuto d’umanità, che ne potenzia indefinitamente l’efficacia e la significazione, dando loro una virtù d’irraggiamento e di penetrazione che li rende universali. È lui che porta a compimento ciò che Pachelbel, Buxtehude, Reinken, Scheidt annunciano nelle loro fantasie e variazioni sul corale, realizzando nei suoi vasti poemi organistici la più ampia e perfetta elaborazione armonica e contrappuntistica dei cantici religiosi, scaturiti dallo spirito della Riforma. È lui che, traendo alle ultime conseguenze il movimento, in virtù del quale dal mottetto era uscita la cantata, soggetta, quanto alle sue forme, all’influsso italiano, ma animata anch’essa dal soffio largo e possente del corale, dà a questo genere di composizione la sua vera paternità tedesca, allargandone le proporzioni e infondendovi il palpito della sua grande anima anelante al divino. E quando, alla fine del seicento, il dramma d’argomento religioso, già in favore fino dal medioevo, si lascia permeare da tutte le correnti della musica polifonica e monodica, vocale e strumentale, per farsene ausilio di espressione e di edificazione morale, sull’esempio di quanto era avvenuto negli esercizi orato-riani di Roma e delle altre città italiane, e una lotta si delinea pro o contro la passione drammatico-musicale, è ancora Bach che vi mette fine col suggello d’una consacrazione geniale, creando con la Passione secondo S. Matteo il modello ideale del genere. Da qualunque lato si consideri, Bach appare come l’ultimo termine d’una evoluzione che, iniziatasi nel medioevo, e pienamente esplicata mercè l’impulso dato alle coscienze della riforma, culmina e si conclude nella prima metà del settecento. Analogamente Haendel che, pei caratteri delle sue opere teatrali si ricongiunge alla concezione del melodramma settecentesco, per gli oratòri, per le cantate, per la musica strumentale appare invece come un musicista della Rinascenza, di cui rispecchia i principali orientamenti e gli aspetti più significativi : il gusto per la storia antica e per la pompa decorativa, l’uso del recitativo delle grandi forme vocali, della fuga, dell’affresco strumentale, l’intensità espressiva, l’impersonalità. Ma la via che avevano aperto con differenti mezzi e con diverso ingegno Bach ed Haendel, non è quella per cui si —- Capri.