406 La musica strumentale e religiosa una tappa molto importante. Le direttive che Schütz perseguirà ulteriormente sono già chiaramente definite, ma i mezzi per attuarle non gli si offrono ancora con altrettanta evidenza, lasciando sussistere incoerenze e negligenze d’esecuzione. Le Cantiones Sacrae del 1625 sono costituite dai 40 mottetti composti da Schütz durante il primo periodo della sua attività. In esse il musicista resta fedele agli spiriti e alle forme dell’antica polifonia vocale, in cui fa circolare il soffio d’una elevata ispirazione, alimentata da un’invenzione alacre. La fattura è espertissima e reca l’impronta visibile dell’insegnamento di G. Gabrieli, maestro delle forme multi-voche, che si spiegano in vasti affreschi sonori, gareggiando in perfezione di disegno e armonia di colori con quelli che i pittori effigiavano sulle pareti delle cattedrali. Tornato in Germania in capo a quattro anni, Schütz divenne organista nel castello del Langravio, passando successivamente al servizio dell’Elettore di Sassonia, Johann Georg I. A Dresda egli risentì profondamente l’influsso della tradizione luterana, che contribuì a stampare nelle sue opere ulteriori un segno di più austera solennità e ad orientarlo verso una più minuziosa ricerca del particolare decorativo. Nel 1628 Schütz venne nuovamente in Italia, dove potè constatare il successo delle opere di Monteverdi e dove nel 1629 diè fuori la prima raccolta delle sua Symphonie Sacrae, preceduta da una interessante prefazione che intende dar ragione delle origini dell’opera e delle modalità stilistiche in essa adottate. « Avendo soggiornato a Venezia presso i miei « vecchi amici » — nota Schütz — « io ho potuto rilevare « che la maniera di modulare si è alquanto mutata, avendo « abbandonato le antiche cadenze per vellicare le orecchie « con una piacevole cantilena moderna. È a questo ch’io ho « rivolto tutte le forze del mio spirito ». Schütz segue, insomma, le nuove strade aperte dal genio monteverdiano, alternando gli espedienti costruttivi della antica polifonia alle risorse espressive dell’armonia e del recitativo. In queste composizioni egli traccia vere melodie intensamente espressive, inquadrandole entro la cornice d’un accompagnamento strumentale non meno ricco, vario, limpidamente espressivo del discorso melodico. Ritornato nuovamente in Germania, Schütz prese a con-