Le origini del melodramma 21 Una giovane e gaia compagnia dVntrambi i sessi si riunisce a Siena. La sera si cerca un giuoco per passare lietamente il tempo. Il capo della brigata non propone, come nel Boccaccio, il torneo delle novelle amorose, ma escogita un passatempo di nuovo genere : il giuoco deU’imitazione. Ognuno dovrà contraffare il compagno da lui indicato. Tatti applaudono all'idea, e il giuoco comincia. Sfilano uno dopo l’altro il siciliano folle d’amore, la contadina civettuola, il tedesco che storpia grottescamente parole italiane, lo spagnolo tronfio e spaccone, il francese languido e svenevolo, il veneziano che vezzeggia le sue damine, gli ebrei che vociferano chiusi nel ghetto. Ogni personaggio parla la sua lingua o il suo dialetto, ed è caratterizzato da particolari maniere, da difetti fisici, da smorfie e imperfezioni di pronuncia. Frattanto i giovani amici schiamazzano e si burlano a vicenda. Uno flirta, un altro medita, un terzo applaude. Il gallo canta e si va a dormire. La sera seguente il corifeo della festa proclama l’amore tiranno e invita gli amici alla caccia. La < Caccia d’Amore », sinfonia drammatica e galante, trascorre per monti e per valli, finché appare nel cielo la bella luna d’argento: Hor che la luna inargentai’ e bella compari’ il sno splendore ih questa parte ’n quella, non più giochiam, perché son tarde l’horr. Gitene a vi bel lume a rigodere le gradite piume. In notti successive si alternano vari giuochi di spirito con musiche; segue una serie di pezzi, ciascuno dei quali mira a tratteggiare una sfumatura delicata del sentimento e della passione; e le Veglie si chiudono con canti e danze. Vecchi afferma nella prefazione d’aver scelto questo soggetto per aver modo di provarsi in tutti i generi di musica : « per haver tuttavia occasione di variare et ¡scherzare in tutti t i generi della musica ». Ed è evidente, infatti, che anche qui. come nell’An/¡parnaso, si lui il prodromo di quella che sarà pei fiorentini e per Monteveidi la descrizione delle passioni, l'espressione della natura e della realtà, principi sostanziali e basilari del dramma musicale. ** — Cspri.