La mugica strumentale e religiosa 391 tre alle partite, ai concerti, alle invenzioni a due e tre voci c sAYArte della fuga, le due raccolte del Clavicembalo ben temperato (1722-1744), ciascuna delle quali contiene 24 preludi e 24 fughe, composti in tutti i toni maggiori e minori del sistema armonico moderno. Bach si propone deliberatamente di scrivere in tutte le tonalità, studiandosi di regolare l’accordatura del clavicembalo in modo da stabilire approssimativamente gli stessi rapporti fra tutti i gradi della scala maggiore e minore. Questo sistema d’accordatura fu detto « sistema temperato », basandosi sul temperamento eguale dei suoni, donde il titolo di « Clavicembalo ben temperato ». Inoltre Bach apporta notevoli perfezionamenti alla diteggiatura, applicando al clavicembalo il legato dell’organo, praticando la sostituzione delle dita sullo stesso tasto, generalizzando l’uso del pollice e dell’anulare e modificando la posizione della mano sulla tastiera, sì da renderla più comoda e razionale. Prima di Bach la tecnica clavicembalistica non comportava di solito che l’uso di tre dita che si tenevano allungate sui tasti, così che il palmo della mano rimanesse disteso e aderente alla tastiera. In un trattato dell’epoca si legge : « ma « che fate voi del pollice? Voi non potrete certo protenderlo « in aria; per conseguenza bisognerà appoggiarlo sul legno « della tastiera. Là esso si troverà al sicuro, non penderà « oziosamente e servirà almeno a sostenere la mano ». Non e a dubitarsi che questa posizione così illogica fosse già stata modificata dai migliori clavicembalisti prebachiani e che la esclusione di due delle cinque dita subisse frequenti eccezioni nei passaggi più difficili e complicati. Non si comprenderebbe altrimenti come potessero eseguirsi correttamente certi aggruppamenti di note arpeggiate e certe successioni e sovrapposizioni ornamentali frequentissime in Couperin. Ma e certo che Bach dà alla tecnica del clavicembalo un nuovo orientamento, adattando alla piccola tastiera profana le ampie polifonie dell’organo, e impegnando sistematicamente tutte le dita nella esatta riproduzione di parti multiple e nel chiaro rilievo tematico delle idee, costituenti il nucleo germinale e l’ossatura architettonica della fuga. Dal punto di vista estetico, i due libri del clavicembalo di Bach mostrano fino a qual segno giungesse la sua facoltà plasmatrice, conciliante in mirabile sintesi le arditezze co-