Le origini del melodramma 39 Emilio de’ Cavalieri — fu manicato da Cristofano Malvezzi; il secondo e il terzo interamente da Luca Marenzio; il quarto, parte d» Marenzio e parte da Giovanni de Bardi; il quinto, parte da Malvezzi e parte da Jacopo Peri; l'ultimo, parte da Malvezzi e parte da Emilio de Cavalieri (’)• Troviamo così riuniti in qure»t'opera tutti i principali esponenti della camerata florentina. Ormai il movimento non s’amsterà più c porterà senza interruzione all’avvento del melodramma, che avrà la sua consacrazione con la rappresentazione della Euridice di Peri e Rinuccini nel 1600. Ma, come abbiamo potuto chiaramente vedere nel conto di questo rapitolo, il grande avvenimento non giunge improvvido. Vari fattori storici lo preparano, lo condizionano, lo determinano: la melodia popolare, il madrigale drammatico, le commedie madrigalesche, le veglie, i balletti, i canti carnascialeschi, le favole pastorali. A tutti questi elementi ai aggiunge da ultimo il riflesso culturale dcU'umanismo, che porta un nuovo colon* al quadro già cosi vario e molteplice delle origini dell'opera in muxica. La quale, appunto per questa sua compieva genesi storica che la fa essere il prodotto d'una lenta evoluzione, anziché d’un movimento repentino, rivoluzionario, essenzialmente antistorico e ant[tradizionalista, come per molto tempo »’è creduto, appare ancor oggi come uno «lei |H>rtati più originali «lello spirito italiano nella Rinascenza. (*) CairrorABo Mnom 4i ncraditn I* buri» propri* • t* attrai. « «ìm anni più tardi 4m alla toc* gii intarmadi «4 (WcrK, fatti par Im commèdia mpprtaenlaia in F irania. natta —ru dai StrtnU »ima Dan Fardinanda Mèdici § Madama Ckriatimna di Laranm. Umpraaaì im appresta Giaeoma Vinfanti, MPXCL (n fatarla.