1.1! La musica tirumtnlabi in Italia limano l'attribuzione di questo andantino all'abate G. de Homi, romano, musicista del settecento, come Eitner ha dimostrato fino dal 1910; ciò che peraltro non toglie al suo omonimo più longevo i meriti che gli devono essere rieono-•wiuti quale organista, violinista e compositore di melodrammi che jfli diedero fama tra i contemporanei. Due compositori che possono essere citati sono Dario e Giovanni Castello. Il primo lasciò tre raccolte di sonate per cembalo ed altri strumenti, non prive di pregi stilistici e d'una tecnica abbastanza sviluppata (*); il secondo abile clavicembalista, vi*» a Vienna, dovo verso il 1720 si rese noto con una raccolta che, nelle forme come nel titolo, rivela la promiscuità italo-tcdesca delle fonti da cui deriva (*). Entrambi questi claviccmbalisti appartengono al seicento per lo spirito e la concezione delle loro musiche che non apportano alcuna modificazione rilevante allo stile e alle forme comunemente usate. La musica strumentale va debitrice di varie innovazioni ad Alessandro Scarlatti, specie per ciò che concerne la com-|>osizione generale dell'orchestra (*). Per il clavicembalo egli lasciò numerose composizioni che però non offrono nulla di notevole nè dal punto di rista dell’invenzione, nè da quello dello sviluppo delle forme. Riassumendo i progressi compiuti dalla letteratura clari-cembalistica durante il secolo XVII, si constatano le seguenti acquisizioni, destinate a fruttare mirabilmente net sc- I') lm«l> eKOMI te atti Minili par man MCoftw m«n apteatta , VWona. IT». (*) Val 1715 Impia«» Mi Tiframt a< runa, lo eoo,pelo dai qaiolatio d’arrkl. di da» ahoi a daa corni. atrmaaaatel* 'ha ai rum tal 17*4 aaila aratola di 8aawar«iai. sai 175» aala pria» ctalaaia di Hard» a aai ITM aaMa prtaa aialaala di Mauri Natta parUan III» Cadala dai Datrmtàri < 170«) Scarlatti diaida i pruu a ........ riattai.