/ precedenti dtlf opera francete 241 Italia s’intercalavano fra gli atti delle commedie e delle tragedie : « Io ho animato e fatto parlare il balletto », aerìve Beaujoyeux nella prefazione, < e cantare e ragionare la < commedia, adattandovi parecchie rare e ricche rappresenta- < /.ioni e ornamenti, e pomo dire d’aver accontentato, con « un corpo ben proporzionato, l’occhio, l’orecchio e l'intelli-« Renza >. Nè queste asserzioni devono ritenersi soltanto millanterie, giacché questa rappresentazione, costituita da un succederei di racconti in versi declamati, di cori a 4, 8, e 0 parti, di concerti di strumenti a 5 parti, di due balletti, di qualche aria a voce sola e d’un dialogo, non manca di pregi, specie per il canto, che è chiaro ed espressivo. Comunque, i principi implicitamente enunciati dalle parole di Beaujoyeux, riassumono tutta l’cstctira d’un genere rbe doveva tanto all’Italia e che, per una singolare compenetrazione di reciproche influenze, vi fu a sua volta importato, acquistandovi grande diffusione. Introdotto da Rinuceini verso il 1605 alla Corte di Toscana, il balletto drammatico vi fu accolto con grande favore, che non tardò ad eguagliare il successo ottenuto dalle tragedie musicali della stessa epoca. Il balletto di Corte, non solo non precedette i tentativi della ••anierata, ma sviò il dramma musicale dal suo cono naturale, incamminandolo verso l’opera spettacolosa, meno severa e più divertente. Creato in Francia da umanisti italianizzanti, il balletto panò i monti ed esercitò la sua influenza sull'estetica del nascente melodramma. La Francia nmandò «■od all’Italia una nuova forma d’arte, foggiata eoa dementi che dall’Italia le erano provenuti durante il cinquecento. Accanto a molti lazzi e buffonerie si trovano nei balletto di Corte soggetti nobili, allegorici e mitologici, che seguono le tracce del Battei comique, mentre i balletti che si datano nelle feste private, accoglievano di preferenza allusioni realistiche e soggetti meno aulici e più ricini alla vita quotidiana. Del reato, la poetica del balletto di Corte non era rigorosamente delimitata. Formulata da teorici del seicento che non potevano avere conoscenza diretta del genere ne non nella nu fase decadente, osa accoglie e legittima una grande varietà di meni e di stile, eongiungeodo il serio ed il comico, il notale e il plebeo, il realismo e l’allegoria. La maggior parte di questi teorici (Saint-Hubert nel mi. De Pure nel 1M®, Maiolica, eer.) considerano in generale il balletto alla — Ctaprl