188 La musica strumentale in Italia di preparazione, nel quale non appaiono che precursori; e, coree tale, anche in Italia, come negli altri paesi, non ha caratteri nazionali nettamente rilevati e distinguibili. Sugli aggruppamenti di scuole, ancora incipienti e in via di graduale costituzione, e sulle tendenze nazionali timidamente affioranti, prevale negli organisti di quel (teriodo il modello imposto dai grandi esponenti del polifonismo vocale; modello die fornisce uno sfondo comune alle composizioni strumentali d’ogni paese, restando nettamente riconoscibile attraverso le prime esperienze tecniche. Alla prima metà del cinquecento appartengono : Girolamo Cavazxoni detto Girolamo d’Urbino, che nel 1542-43 pubblicò una intavolatura d’organo in due parti, contenente ricercari, inni, nietwe, magnificat e canzoni che sono le prime scritte per organo (*); Annibaie Padovano o Padoano, che fu organista a S. Marco e al quale Vincenzo Galilei dimostra molta stima menzionandolo nel Fronimo. Le opere che del Padovano si sono conservate e, in particolar modo, le sue Toccate t Rice rea n (1604) gli assegnano un posto notevole. Claudio Merulo, che nel 1566 gli succedette nelle funzioni di primo organista della cappella di S. Marco, è uno dei più insigni rappresentanti dell'arte organistica cinquecentesca (’). Celebrato come il principe dei virtuosi, Merulo ha una grandissima importanza storica per la sua produzione organistica in cui figurano: 3 libri di ricercati (1567); 3 di canzoni d'intavolatura (1592, 1606, 1611), i due ultimi pubblicati in una edizione |H»tuma |ier cura del nipote Giaci Vanii, «d Scolla. <•) Salo ¡a iprite ItallMUlt I »)