42	L<I Camerata fiorentina t Claudio Sfonteurdi
   Emilio de’ Cavalieri (o del Cavaliere), gentiluomo romano, nacque il 1550. Trasferitosi a Firenze, fu nominato ■I 3 settembre 1588 Intendente Generale della Corte di Toscana per tutto quanto concerneva l’arte, le feste e il teatro ('). Como distintissimo, compositore abile, inventore di balletti e danzatore rinomato (* leggiadrissimo danzatore »), Cavalieri era l'anima di tutti i divertimenti granducali, l'or-Kanizzatore ingegnoso e sapiente degli apparati che per essi -i escogitavano. Verso il 1588 egli fece la conoscenza d'una gentildonna di Locca, Laura Guidiccioni (*), donna intelligente e colta, autrice di mediocri versi che le procurarono un sonetto eloquente del Tasso. Laura e Cavalieri collabo ra-rono dapprima alla parte musicale dell’.t minta, rappresentata alla Corte nel carnevale del 1590; poi diedero a breve distanza l'una dall'altra due pastorali in musica, Il Satiro e La Disperati**nr di Fileno. Le due opere non ci sono pervenute; ma la prefazione di un’opera posteriore del Cavalieri, La Rappresentazione di Anima c di Corpo (Roma. 1600) ci fa sa|>erv come quella musica « rinnovata > facesse passare gli uditori per diverse emozioni comiche o patetiche. V’erano
   (') Più Unti (U fa aneto a».Ut» la dlmlo» <M moto Uraniana dei crutalli. e ancora ad ISO» lo troviamo sai ruoli llalla famiglia frati tlarala con* < prorv intonato di Carta eoo reata lanca a rapi* corta a.
    (*) Ultra, di marnar Nital« Uuidicciani a di Catarina da' BanadoUi. nacque a Larra B M ottobra ISSO SpooA. non al aa quando. Ornalo Lai-•Mai Ua aao dtamdmlo nr rie» di lei: « in an litro maaaarrtu» di <t Bottaio dotta mia famiglia Inno cita I più chiari apiritl dv umano la a Larca a quel lampo ai radunavano nocente in caaa *ua Era fra quanti a un tono Ippolito Santini, canonica doUa cattedrale. rto la panana* oa « tara qui poníalo U ano talento o doran U aae marito condaria a Fi
*	renio, don Timbba a quella Corta in maggior ciocia a aploadon. Va « U rondai«* U dabbvn marito : ma olla rimaao deluna orilo «oncayiu « «pentue. cM ri mori (i oti immatura aaon prol* ».
    Lucca an (entro di rottura, a Laun nancora da famiglia aofia qual* 0 rutto dalia lettere an onorevole indiatone La (aaaaaiania dal tempo fnoorirn I* accadami* a la riunioni: far carni on aMlaco d'agni latruoan calta, • n* arriaaa aneto Laura. doiU quale ai cita un aoMtto »•Ua Marcali* di dorerei imdntiH faaMi. pabUicala da Oaamado Santi riferii* aneto dal Cnaciantoai- — Vedi A. Ho La art. Vmmr* Orni dire Mai ¿«retojani ed tallo da' Cara!Ieri, i pini tantalico dal and* dieimO: « Rie Ilo» Il t; Tarino, Ed Bocca. 1903