ISO Im munita itmmentalr in Italia D’altro cAnto, nelle composizioni organistiche di Claudio Menilo la diteggiatura è già molto sviluppata, e consente gli agili passaggi di cui si trovano esempi nel Transigano di Girolamo Diruta. La tastiera profana offre in quel perìodo al compositore un campo di nuove esplorazioni e di nuove esperienze nel dominio della tecnica. Essa non si presta, come s’è accennato, che molto imperfettamente alle larghe andature e alle complesse strutture dello stile polifonico. Perchè la polifonia riesca efficace sul clavicembalo, bisogna che essa venga assottigliata e frazionata in piccoli valori «uccedentisi con movimenti rapidi; e questa necessità, determinata dulia debole risonanza delle corde messe in vibrazione «Ini Weo di penna, richiede una snellezza di mano che l'uso degli ornamenti e la tecnica elaborata dagli organisti avevano reso possibile, promovendo, al tempo stesso, un nuovo atteggiarsi «fogli undamenti ritmici, che acquistano una leggerezza, varietà e incisività, di cui non s’aveva esempio nè possibilità nei p«-santi apparati sonori della costruzione polifonica applicata all’organo. Ix> toccate, i caprìcci, i ricercari furono scrìtti dapprima per i-emhalo od organo; così come alla fine del sett«vento, t|uaiuk> il piano n martelli cominciò a diffondersi, si scrissero per qualche tempo composizioni recanti l'indicazione: « per clavicembalo o forte piano ». Don Antonio Buriini. di Kovigo, autore di una «ielle migliori guide per la realizzazione del basso numerato, pubblicò a Venezia premo Gia-romo Vincenti una raccolta intitolata : « Fiori di concerti */uni mali a 1, 2, 3 e 4 voci col basso continuo per l’organo od altro simile Strumento »; e molte altre raccolte caratterizzate da anafoghe designazioni sul modo dell'esecuzione l'orMu IIMt • liU): a«U» lalaroiaioro di TmaWdl I ISSAI, di Mlrfcoiaactolo RaKoioui OMO). di Cari* hhl < IM«). Strtaao Fasori offra qiakoao di mmfUo »«Ha no llmlUrim MmMnU (IM«). o Mite >» lanau por rkttarrwlia ( IS7S). «li IriMM Camma di DoaMOiro P.U«m»l 11*40) kaaoo lo So» (tnllm O. B Ormnslo »i di«Ua«a* nn oso m di moni«ahinoi poi» Miralo dal IWt si IM4 T MarchoMi poMUra ( IMO) touu Mio ilwi . t U wodwln (uno Sin BoUanari ( IMS) : Lo fiorir« KooroBi IIM). «W tniM la »noia la formo di mml» di dato*, •d alni aoW.