Diffusioim » tra»formazione dtl melodramma 110 zione, in cui entrarono fattori di varia provenienza. Egli sintetizza tutti gli elementi dell’arte lirica italiana. Al modello operistico, puramente italiano, succede con lui l’opera internazionale di Corte, unicamente destinata ad offrire il pretesto di scene spettacolose e di fastosi apparati allestiti nella cornice sfarzosa delle Corti europee. L’opera perde l'impronta stilistica fortemente individuale che aveva avuto con Monteverdi e Cavalli, c acquista un carattere astratto e impersonale. La società gaudente, per la quale era scritta, ha bisogno d’un falso idealismo elegiaco e voluttuoso, atto a velare Io spettacolo troppo rude della realtà, a illeggiadrire i vari aspetti della vita, a impreziosire il linguaggio, creando un’atmosfera artificiale ed affettata di atteggiamenti, di gusti, di costumi, di espressioni; ed ha altresì bisogno per vincere la noia (tenerata dalle forme stereotipe di questo mondo fittizio e convenzionale, magnifico di apparenze e vuoto di contenuto, di parodie spinte fino aU'aMurdo ed al grottesco, di scene d'operetta in cui sono messi in ridicolo gli eroi, il potere, la giustizia, l’amore, tutte le idealità virili della vita, tutto ciò che r'è di energico e di volitivo nella passione e nella virtù. Questo stato d'inerzia morale e di stagnazione interiore è visibilissimo nel mondo rappresentato dalle opere di Cesti. Egli ò il primo grande maestro di quest'arte eclettica e cosmopolita, quello che piò d’ogni altro ha contribuito ad allontanare l’opera dalla tragedia musicale e ad orientarla verso l'esibizione virtuosistica, che diverrà tipica del melodramma settecentesco; motivo per cui il nome di Cesti fu ricordato e celebrato molto più a lungo di quelli di Monte-verdi e Cavalli. Allo stesso indirizzo appartiene l'opera di Alessandro Stradella, intorno alla biografia del quale regna una oscurità impenetrabile, appena solcata da qualche bagliore di raman-renche avventure. Alcuni lo fanno nascere a Napoli, altri, forse con maggiore attendibilità, a Modena. La data viene generalmente fissata al 1646. Komain Bolland asserisce che il padre di Alessandro, Marc'Antonio Stradell». era stato vice-marchese e governatore di Vignota, e ebe l'istruzione d’Alessandro dovette essere eccellente, giacché egli non fu soltanto musicista, ma anche poeta in latino e in italiano, ed è probabile che scrivesse i veni di parecchie delle sue cantate, in cui allude ad avvenimenti pcrwnali della sua vita