La musica strumentale e religiosa 401 gelista era soltanto declamata con una cantillazione uniforme, e non si rivestivano di note che le parole pronunciate dalla turba e dagli altri personaggi. Tale è la Passione di Claudio Sermisy (1534); tale la Passione secondo S. Matteo di Orlando di Lasso (1575). Allo stesso genere appartiene la Passione secondo S. Giovanni del compositore inglese William Byrd, apparsa nel 1607. Tutte queste Passioni sono in latino. La prima in lingua tedesca è opera di Johann Walther, e fu eseguita la domenica delle palme del 1538. A Walther si deve altresì una Passione secondo S. Giovanni, eseguita il venerdì santo in conformità della tradizione consacrata e che, tradotta in lingua ceca, fu rappresentata annualmente a Zittau dal 1609 al 1816. Ma è soltanto con Schütz che la Passione-dramma raggiunge il suo pieno sviluppo. Quanto siamo venuti notando fino qui concerne la storia delle antiche cantate e delle antiche Passioni. Delle antiche, perchè diverse sono le cantate che scriveranno Bach e i suoi contemporanei. L’inizio del settecento segna una profonda trasformazione nell’evoluzione di questi generi, sia rispetto al testo che rispetto alla musica. I testi delle antiche cantate e delle antiche Passioni non contenevano che versetti biblici e strofe di cantici spirituali. Tutt’al più vi si trovavano versetti ricavati da meditazioni di scritture agostiniane e dai sermoni di S. Bernardo di Clairvaux. I testi di libera invenzione erano rigorosamente esclusi. La nuova cantata e la nuova Passione, al contrario, comprendono sopra tutto recitativi ed arie su testi liberi. Le strofe del corale e i versetti biblici non hanno più che un posto secondario. Qualcosa di analogo accade per la musica. L’antica cantata e l’antica Passione non comportavano che cori alternan-tisi ad episodi concepiti nello stile drammatico-recitativo, uscito dagli esperimenti della camerata fiorentina e consacrato da Monteverdi e Carissimi. L’evoluzione della musica sacra tedesca segue da vicino quella del melodramma italiano, derivandone forme e procedimenti. In Schütz, che più d ogni altro s’accosta a Bach per il realismo drammatico e impeto ascendente dell’ispirazione, non si ha ancora una esposizione vigorosa ed icastica delle parole del vangelo, senza stasi meditative e soliloqui lirici. Ma alla fine del seicento il recitativo parlato e l’aria a ritornello, divenuti i 26- — Capri.