Ufta tranquilla proçerità che trovò a suo .vilup­po nel tempo. Divisi gli stati ereditari di Ferdinando I tra i suoi figli, all'arciduca Carlo toccarono la Stiria, la Carinzia, la Camiola, il Goriziano, natria, Trieste e Fiume. E per quasi due eecoli quale regioni compoaero l'Au.tria inferiore, eerbando nella loro compagine Fiume ed il MIO territorio come « corpo separato Il. Nel 1776, infine, Maria Teresa adolae la provincia mercantile creata, ventiquattro anni prima, dall'Imperiale governo ed aaegn.ò la città alla corona ungarica, ancora come corpo Hparato, disponendo che tutte le leggi, anche nell'avvenire, ricOnolCellilerO la ape­cile posizione politica all'antica TaHatica « le­paratum sacrere regni coroner. adnexu. C:OrpUl » • • Questa in breve IÌntw la storia di Fiume, città italiani.ima e latina sin dalle origini. Nes­luna volontà di principe straniero è valaa mai contro tale atoria e contro origini tali. Fiume è per l'latria orientale quello che Trieate è per l'Iatria occidentale: centro della volontà italica, custode delle italiche sorti chiuse nelle aue mura, e che fra poco saranno glorificate con lagrime di gioia sotto il libero cielo. E quali sono d'altra parte i resultati delle 10­ - praffazioni atraniere? Irrisori -invero se ai escludano il lungo martirio e la tortura indicibile: le statiatiche non IOno letteratura: ma talvolta ·181·