418 La musica strumentale e religiosa rante, acceso di baleni e intriso di lacrime, spiega dinanzi al nostro spirito quegli apocalittici scenari, che fanno pensare ai danteschi dialoghi delle rupi e dei torrenti col cielo inaceessibile, nelle solitudini montane. Ai personaggi del dramma liturgico, si aggiunge qui la Donna di Gerusalemme, che non ha nulla di astratto o di allegorico come talune personificazioni delle « sacre rappresentazioni » medievali, ma partecipa direttamente alla tragedia, ne risente tutte le ansie e le angosce, e le trasmette alla comunità dei fedeli. Le sue riflessioni, i suoi lamenti, come il coro della tragedia attica, sono il commento lirico della declamazione dello « storico ». Nel primo coro è dessa che invita i fedeli a contemplare il « martirio del giusto ». Un secondo gruppo s’intreccia, dialogando con questo personaggio, nunzio della significazione sovrumana e sovranatu-rale dell’evento che sta compiendosi : « venite... partecipate « ai miei lamenti! Vedete! — « Chi? » — « Lo Sposo! Guar-« datelo !» — « Come?... » — « Come un agnello ! ». A questo punto, spinto da una magnifica intuizione del momento drammatico, Bach fa intervenire un terzo coro, formato indubbiamente da quella classe dei suoi allievi che ancora non potevano essere ammessi nel gruppo dei cantori già provetti. E questo coro di soprani espone all’unisono il morale di Nicolaus Decius : « Agnello di Dio senza macchia ! » Bach impegna così fino dall’inizio tutte le sue forze, ottenendo un effetto commovente e solenne. In tutto lo svolgimento di questa Passione il corale è impiegato magistralmente. È una forza che si spande e si dilata, come pel raggiare di un astro divenendo, volta a volta, espressione d’amore, di dolore, di speranza, d’adorazione e di magnificazione. Ad ogni peripezia dell’azione la Chiesa fa risuonare il suo verbo con la voce possente del cantico popolare, che trova accenti adeguati per tutte le situazioni del dramma e gli stati d’animo dei personaggi. La gioia diviene inno; il dolore diviene trenodia. Fino dalla prima scena Bach ci fa sentire ciò che nello spettacolo è fatidico e ci lascia intravedere una luce d’oltretomba e d’oltre vita. Egli vuole che il nostro cuore sia colpito, assorto, fremebondo; ma vuole altresì ravvivare ed esaltare la nostra certezza che Colui che soffre e muore per noi è destinato a far