21H La muñen mera in Italia nel arcalo XVII fioriti nell’ultimo quarto del seicento c che, pur ricollegandosi ai principi estetici che infornavano la nascente scuola operistica na|Miletana, mantennero qualche residuo della polifonia romana e dello stile fugato nei cori; perseguirono effetti armonici e la coopcrazione descrittiva dell’orchestra, la solennità ed nmpiezza dei recitativi, e dietro all'aria un'im-prontu ancora non del tutto teatrale, attestando cosi il carattere tenacemente conservatore della scuola romana. Altri oratoriogratì del seicento furono: G. B. Grap]>elli assai apprezzato dallo Spagna; G. B. Buonadrati di Kimini (1(362-170«), dotto in pittura e in musica; Gianfredouio La/-zarelli di Gubbio (1621-1683), segretario del principe Alessandro Pico della Mirandola e uno dei pochi che non seguissero il gusto decadente; l'avvocato Paolo Quintili, romano (1632-1705); Giacinto Masello, di Acerno (1644-1710); Paolo de' conti di Campello (1643-1710); G. Bartolomeo Duranti (1647-1713) e, migliore di tutti, la marchesa Petronilla Paolini Massimi (1663-1726), di Tagliacozzo, monaca erudita del Convento di S. Spirito in Roma. Lo stile di questa donna non è tale da meritare le lodi che le tributano il Muratori ed il Crescimbeni, ma nel l'espressione del dolore non manca di intensità. Dopo la metà del seicento l'oratorio in Italia ricava precipuamente, se non esclusivamente, i suoi argomenti dalla agiografia. L'epopea cristiana vi è raramente trattata. Gli episodi evangelici, la passione, la crocefissione, la morte, U perdono dell'adultera, il giudizio universale, non entrano che assai raramente nei quadn della produzione orato nana Tra i pochi oratòri messianici italiani si può citare quello stampato da Domenico Gilberti nell'« Urania » del 1673: tVsHta Jet .UfMM premuti salti »tal profeta /som, comprendente i seguenti episodi : c Incarnazione del verbo. Nascita di Gesù Cristo, Orto di Gethsemani, Cristo in croce »; ma più che d'un vero oratorio mnaianico si tratta d'un oratorio ciclico, sebbene gli episodi che lo compongono non siano riuniti da un vincolo organico. Lo stesso deve dini della Passio«# di Sottro Sigiare di Francesco de Letnene. oratorio diviso in 7 quadri. Quando è trattata, la figura di Cristo riesce quasi sempre insignificante • sbiadita, dissolvendosi nelle asiraMerre d’un culto analitico. Il wentismo poetico, nella »uà sottigliezza concettosa e sofistica, scinde l'unità della