Diffusione e Irtu/ornuuion* dei melodramma 127 di questo primo periodo napoletano sono notevolmente inferiori alle prime. La guerra spagnola di successione rendeva inoltre la sua posizione a Napoli molto precaria; ed egli si decise a intraprendere pratiche e trattative per trovare un posto più sicuro. Per due anni risiedette alternativamente a Homa e a Firenze, senza trovare nulla che si con facesse alle giuste esigenze del suo talento. Nel 1703 fu nominato vice-maestro di cappella nella Basilica romana di S. Maria Maggiore. Non bisognava più fare affidamento sull'opera. Il Papa Innocenzo XII, distruttore del Tor di Nona, aveva proibite tutte le rappresentazioni teatrali. Scarlatti vide ridotto il suo campo d'azione alla musica sacra e cameristica, giunta a un alto grado di perfezione tra i musicisti romani, spinti in questa direzione dai fervidi consensi d’un pubblico, che veniva generalmente considerato come il più intelligente d’Italia. Alle riunioni deU’Arcadia, nel giardino del principe Kuspoli, suU’Rsquilino, o nelle serate di lunedì del cardinale Ottoboni, Scarlatti e suo tìglio Domenico s’incontrarono con Corelli, Pasquini, Francesehiello ed Haendel e rivaleggiarono con loro ('). Queste emulazioni e questi contatti furono di grande giovamento al progresso artistico di Scarlatti die in questo periodo scrisse oratóri, messe, cantate e concerti sacri, attestanti un vigile sforzo d'affinamento stilistico. Nel medesimo tempo Scarlatti si manteneva in relazione con Firenze, dove aveva trovato un Mecenate nella persona di Ferdinando III de’ Medici, Aglio del Qranduca di Toscana (*), che s'interessava all'opera e »’era fatto costruire una teatro nella sua villa di Pratolino presso Firenze. Scarlatti seriase per lui alcune opere, senza incontrare il gusto di Ferdinando, al quale il suo stile sembrava troppo sapiente. Fu questa la ragione per cui Scarlatti non ottenne la nomina di maestro di cappella a Pratolino, a cui ambiva, e che fu invece con- fi Si Ina awU Arxmdi* dal Cmrimboai 0 nmato doi <«w*rU a r*l Snibui pm* parto. Maiawuinf ricorda »«ite m m—iH* aaa fiprtUlaao dal iwnnaaimD Palami«» fleartani eoa HaradaL «a» rana a «a. la cua Ouoboot fin da Douaaka aaporaaar il araaècMa “■—« ■> dannatali! a aa toaaa iaraaa «aparala all argano 4') HatlalaaM Oblatori. Ila «raion dai plaaolort». ¡»roti por lai.