La mutiea »aera m Italia nrI «mio XVII 223 * IV. Il maestoso fiume tirila m unica italiana dpi aeralo XVII sta ora dinanzi al nostro sguardo in tatto il roo corno; dalle »rat unto ni prime delle noe sorgenti e dai molteplici affluenti che arricchiscono le «uè ncque, alla complicata rete di canali e d'insenature in coi «’interna e ai dirama, e all’ampiezza dilavante delle foci ove abocca in »confinate distese oceaniche; e l'impressione complessiva che ne "orge i quella d'una vitalità creativa intensissima, molteplice, inesauribile, che all'ab-bondaiua clivii elementi diffusi, congiunse l'energia com|K«u-tnce e plasmatrice, e la fluidità della vena argina tra le dighe compatte ed esatte della disciplina formale. (/urlìi che nell’arte musicale italiana del seicento ai limitano a constatare la semplificazione operata dai componitori rispetto alle complicate strutture della polifonia cinquecentesca, e sulla base di questo rilievo unilaterale e semplicistico 1«Hano poi d'involuzione e di decadenza, danno prova d’un giudizio molto superficiale o, almeno, dimostrano di non aver «servato della musica secentesca che l'aspetto esteriore, e di non essersi mai addentrati nello spirito che anima ed avviva le sue piò alte e durature (creazioni. Chi. ae cosi non tome, se i denigratori del seicento musicale italiano avessero per poco meditato sulle migliori pagine di Monteverdi, Kre-«cobaldi, (‘ansaimi; au quelle pagine in eni la miglior parte drUa loro anima è custodita e preservata dalla caducità, avrebbero sentito quanto grande e potente sia la loro forza costruttiva, in virtù della «piale le molcroie liriebe, i fili d'erba del canto, che sorgooo spontanei nei)’anima, vengono armonizzati, composti, fusi in un sol blocco, in eoi nè nota, ni accordo ai può mutare, perrhi nessuno sto per si, ma tutti sotto governati da una gravitazione, eom penetrati dal palpito circolativo d’un principio organico di rito; avrebbero sentito che la capacità architettonica di questa maestri è uguale e, talvolta, anche superiore a quella dei contrappuntisti del cinquecento, che la loro disciplina tecnica i ugualmente ferrato, e eh* «ari sanno perfettamente attuare e concretare, eoo piena adeguatezza di mezzi e di firn, la gran vita poetica che circola per entro alle Imo rawaMu,