450 La musica strumentale inglese loro musiche e crea danze specificatamente inglesi, contras-segnate appunto dall’atteggiamento umoristico, come il « toy » che Roberto Dowland, figlio di John, inserisce nella sua raccolta del 1610, pubblicata col titolo di Varieties of Lute lessons. Essa contiene arie di danza, elegantemente variate e aggruppate secondo il loro carattere, a imitazione della celebre raccolta di composizioni virginalistiche apparsa sotto il nome di Fitzwilliam virginal book. Intenzioni parodistiche e caricaturali si riscontrano pure in una raccolta del 1611 di John Maynard, contenente piccoli ritratti che fanno presagire il gusto dei clavicembalisti francesi per questo genere di caratterizzazione fisionomica e psicologica. Nel secondo terzo del seicento, l’aria liutistica inglese comincia a declinare. Già nel 1610 e 1612 Corkine Costituisce la viola al liuto negli accompagnamenti. Nei masks il liuto s’associa quasi sempre ad altri strumenti. Walter Porter (1590-1659) pubblicando nel 1632 una raccolta di « madrigales and Ayres » da due a cinque voci, indica come strumenti di sostegno un complesso di violini, arpe, viole, liuti, ecc. Porter chiude la serie di questi autori di arie aceompa-gnate dal liuto, che hanno lasciate molte fra le più belle pagine dell’antica musica inglese. Tuttavia, durante il XVII secolo il liuto non cessa di essere coltivato in Inghilterra, come si scorge dall’importante trattato pedagogico apparso nel 1676 col titolo di Musick’s Monument. Thomas Mace, che ne è l’autore, era nato a Cambridge verso il 1619 e morì, secondo Hawkins, nel 1709. La seconda parte della sua opera : The Lute made easie contiene arie, fantasie, danze raggruppate in suites, variazioni e pezzi descrittivi di diverso carattere. Oltre che pei dettagli umoristici a cui s’è accennato, essa è molto interessante pei ragguagli che fornisce intorno all’insegnamento del liuto, mostrando a quale grado di maturità fosse giunta in Inghilterra la tecnica di questo strumento.