La munca strumenta!* in Italia 171 c ad un nobile personaggio in Roma, ecc., ecc. ». Ma di questo soggiorno del giovane Pasquini a Ferrara non si possiede altra tratimonianga che quella del padre Martini. Comunque, Pasquini dovette trovarsi in condizioni tali da 1 «iterai formare una cultura molto estesa, che gli consentì di dare saggi poetici e drammatici, tra i quali una commedia che fu anche stampata : I.a Texnalonica. Trasferitosi a Roma nel 1650, vi completò la sua educazione musicale con Loreto Vittori e fors’anche con Cesti. Spirito profondo e ventatile, Pasquini aveva compresa la necessità per un vero artista di attingere il nutrimento vitale dello spirito alle fonti più austere del passato e di assimilarsi tutti i portati della tradizione, anche se apparentemente estranei al modo attuale di sentire e concepire l’arte; e a differenza della maggior parte dei suoi contemporanei, che consideravano l'arte palestrimana come un’anticaglia ormai posta fuori uso, Paaquini ne comprese l’alto valore ideale, e non remò mai dal farla oggetto di lunghe e appassionate meditazioni. La sua ammirazione per il Palratrina era tale che — dice il Raini — « in un volume d’intere partiture, scrìtto di suo * pugno nell'anno 1690 e da me fortunatamente ptwneduto, « scrìve alla prima |>agina queste precise parole : — quello « che pretenderà essere maestro di musica come anche urga-« ntsta e non beverà del latte dì quarte divine composizioni « ilei Palestnna. senza dubbio <-he sarà sempre poverello. « Sentimento di Rernardo Pasquini povero ignorante — *. A Roma Pasquini strìnse amicizia con Arrangelo Corrili, eoi quale rolla boni ad esecuzioni musicali, suonando ciascuno di essi il proprio strumento, o dirigendo a vicenda loro composizioni. Nominato organista della Basilica Liberiana di 8. Maria Maggiore, e nei 1664 anche nella chiesa di S. Maria in Arameli, Pasquini trascorse nella città eterna il resto della sua esistenza, pur facendo frequenti viaggi artistici, tra cui uno a Parigi, ove si rerò in compagnia del cardinale Fabio Chigi e dove suonò davanti a Luigi XIV. La sua fama di esecutore e compositore fu grande. Si coniarono medaglie recanti la sua effige; fu nominalo membro del-l'Arradia e onorato da Crìatina di Svezia e dalla famiglia granducale di Toscana. Formò numerosi allievi italiani e stranieri accorsi alla tua scuola, fra i quali si ponsooo ricordare : Giovanni Filippo Krìeger di Norimberga; Giorgio